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Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

La pastella da innesco nella pesca a fondo a legering e feeder

Tem­po di let­tura: 6 minu­ti

Di soli­to quan­to si par­la di pastel­la da innesco ci si riferisce alla pesca al colpo, con i cefali che rive­stono il ruo­lo di asso­lu­ti pro­tag­o­nisti benché lo spet­tro di prede cat­tura­bili sia asso­lu­ta­mente ampio com­pren­den­do in mare prati­ca­mente un po’ tut­ti gli spari­di (saraghi , orate, occhi­ate, salpe e boghe per citare i più fre­quen­ti). Le pastelle sono in realtà esche mor­bide molto uti­liz­zate anche in acqua dolce e tra tutte le pastelle quel­la aglio e for­mag­gio è sen­za dub­bio da annover­are tra le esche uni­ver­sali per eccel­len­za (a fian­co di pane e bigat­ti­ni). C’è una nutri­ta let­ter­atu­ra anglosas­sone sul­la “cheese and gar­lic paste” e la pesca a bar­bi e cavedani ma anche da noi, sen­za star trop­po a sco­modare gli ingle­si, questo abbina­men­to di gusti fa parte di esche e pas­ture uti­liz­zate, specie in inver­no, per atti­rare i prin­ci­pali ciprini­di, carpe incluse. In questo arti­co­lo ci focal­izzer­e­mo, oltre che sul­la ricetta, sul­l’impiego del­la pastel­la nel­la pesca a fon­do e su un par­ti­co­lare tipo di innesco, quel­lo “a conchiglia”.

Come preparare la pastela aglio e formaggio

In questo tipo di approc­cio si pesca per affinità il che, in parole povere, sig­nifi­ca che esca e pas­tu­ra sono entrambe a base for­mag­gio. La ricetta per la pastel­la che vi pro­pon­go (tra le tante pos­si­bili) prevede l’u­so di fari­na bian­ca, di pas­tu­ra bian­ca al for­mag­gio e for­mag­gio mor­bido (gor­gonzo­la dolce). Poi c’è l’aro­ma all’aglio che si può aggiun­gere come parte liq­ui­da (es. aro­m­a­tiz­zante per la pesca), oppure come spezia in pol­vere (per ali­men­ti) o come aglio pes­ta­to (fres­co). Più o meno le pro­porzioni sono le seguen­ti:

  • 75 gr di fari­na bian­ca
  • 25 gr di pas­tu­ra cefa­lo bian­ca l for­mag­gio
  • 25 gr di for­mag­gio a pas­ta molle (tipo gor­gonzo­la)
  • 1 cuc­chi­aino di aglio in pol­vere
  • 50 ml di acqua

Gli ingre­di­en­ti sec­chi si mescolano pri­ma di aggiun­gere l’ac­qua. Il for­mag­gio viene aggiun­to un poco alla vol­ta all’im­pas­to.

Preparazione del­la pastel­la.

Preparazione pastella formaggio
Preparazione pastella formaggio
Preparazione pastella formaggio

Le dosi sono indica­tive poiché a sec­on­da del tipo di pas­tu­ra bian­ca uti­liz­za­ta l’im­pas­to richiede più o meno acqua. Preferisco un for­mag­gio molle poiché si incor­po­ra molto bene e aggiunge quel­la quo­ta gras­sa all’im­pas­to che evi­ta l’u­so di olio. La pas­tu­ra bian­ca ha un aro­ma già di per sé molto forte quin­di non è il caso di spre­care altri for­mag­gi o perdere tem­po nel grat­tugia­rne gli avanzi. L’im­pas­to deve risultare elas­ti­co e non appic­ci­coso: qualo­ra fos­se nec­es­sario aggius­tar­lo (intro­ducen­do quo­ta sec­ca) preferire la pas­tu­ra bian­ca alla fari­na. Una vol­ta pron­to con­siglio di inserir­lo in un recip­i­ente pic­co­lo per la sua con­ser­vazione in fri­go ed il suc­ces­si­vo trasporto sul luo­go di pesca.

Come preparare i pellet da innesco aglio e formaggio

Sì, avete capi­to bene, i pel­let e tra poco vedremo per­ché. Per il pro­ced­i­men­to, fase per fase, fate rifer­i­men­to all’ar­ti­co­lo gen­erale sui pel­let self-made. Rel­a­ti­va­mente agli ingre­di­en­ti:

  • 1 uovo
  • un cuc­chi­aio di olio di semi
  • 30 gram­mi di fari­na 00
  • 70 gram­mi di pas­tu­ra bian­ca al for­mag­gio
  • 1 cuc­chi­aino di aglio in pol­vere

Ovvi­a­mente ricor­do che sono dosi indica­tive: andate ad aggiustare la quo­ta sec­ca (pastura+farina) a sec­on­da del­l’as­sor­bi­men­to del­la quo­ta liq­ui­da (uovo+olio) al fine di ottenere un impas­to omo­ge­neo, elas­ti­co e non appic­ci­coso; le pas­ture non sono tutte uguali come le uova pos­sono essere più o meno gran­di, sta a voi ottenere un impas­to otti­male. Andremo infine a pro­durre dei boiled pel­lets (bol­li­ti) di misura medio pic­co­la (intorno ai 6 mm).

Preparazione dei pel­lets al for­mag­gio. Una vol­ta pron­ti (bol­li­ti e asci­u­gati) con­siglio di ten­er­li in un con­teni­tore insieme ad una pic­co­la dose di pas­tu­ra così che risulti­no leg­ger­mente “infar­i­nati” ed acqui­sis­cano ulte­ri­ore aro­ma.

pellet al formaggio
pellet al formaggio
pellet al formaggio
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L’innesco a conchiglia (the conch)

Se siete tra i più gran­di appas­sion­ati di pesca con la pastel­la e avete stu­di­a­to le decine di meto­di per innescar­la prob­a­bil­mente vi sarete già imbat­tuti in quan­to sto per pre­sen­tarvi. La conchiglia (the conch in inglese) altro non è che il con­fezion­a­men­to di un innesco mis­to di cui la pastel­la for­ma lo stra­to super­fi­ciale, mor­bido e più facil­mente incline a rilas­cia­re aro­mi, men­tre un pel­let duro o semi­duro for­ma il cuore inter­no, con fun­zione sia di esca che di “paste stop” (sis­tema di “bloc­co” del­la pastel­la).
Questo innesco che per­sonal­mente con­sidero eccezionale ha diver­si pre­gi quan­do par­liamo di pesca a fon­do:

  1. Pos­si­bil­ità di innescare la pastel­la su hair irg
  2. Pos­si­bil­ità di lan­cia­re l’in­nesco di pastel­la a qual­si­asi dis­tan­za
  3. Se per qualche ragione (per lo più in mare) lo stra­to di pastel­la viene con­suma­to, l’in­nesco è anco­ra vali­do per la pre­sen­za del cuore al pel­let
  4. Mag­gior attrat­ti­va (la pastel­la rilas­cia aro­mi più facil­mente del pel­let e la sua con­sis­ten­za mor­bi­da è più invi­tante)

Innesco classico (simil boilie)

Innesco più tipi­ca­mente da fiume ma dai buoni risul­tati anche in mare (evi­ta alla­ma­ture più pro­fonde e di pesci più pic­coli). Il risul­ta­to è quel­lo di una sor­ta di boilie sfer­i­ca. Si trat­ta di un innesco di un cer­to peso e quin­di da non pro­porre su fon­dali mol­li. Alcu­ni pesca­tori sos­ti­tu­is­cono il cuore di pel­let con un pezzet­to di sug­hero e così l’in­nesco si alleg­gerisce di molto fino a nural­iz­zarsi se non addirit­tura divenire pop-up.

Innesco pellet+pastella
Innesco pellet+pastella
Innesco pellet+pastella

Innesco “da mare”

Qui l’amo viene fat­to pas­sare tra pel­let e bait band al fine di ottenere un innesco dove il pet­tet è fer­ma­to a stret­to con­tat­to con la cur­vatu­ra del­l’amo.

Innesco pellet+pastella

Andi­amo poi a rico­prire di pastel­la sia l’amo che il pel­let real­iz­zan­do la clas­si­ca pera. Come potete notare viene las­ci­a­ta fuori la pun­ta del­l’amo, uni­ca porzione vis­i­bile. Si trat­ta di un innesco per pesci che mor­dono, vali­do anche in fiume ma per lo più uti­liz­za­to in mare.

Innesco pellet+pastella

Montature e pasture

Trat­tan­dosi di una pesca “di affinità” ques­ta pastel­la si asso­cia a pas­ture chiare con base for­mag­gio al 100% o in mix al 50%. Alcu­ni esem­pi sono:

  • Cefa­lo bian­ca 100%
  • Liq­uidised bread + cefa­lo bian­ca al 50%
  • Fon­do mare + cefa­lo bian­ca al 50%
  • Fon­do fiume al for­mag­gio al 100%

Rel­a­ti­va­mente alle mon­tature io preferisco il run­ning rig o l’he­li rig a ter­mi­nale medio-cor­to per un approc­cio in cui l’esca lavori in prossim­ità del­la pas­tu­ra. Ques­ta impostazione richiede l’assen­za di cor­rente o al mas­si­mo una cor­rente lenta. Dovete infat­ti con­sid­er­are che l’in­nesco è abbas­tan­za pesante e il ter­mi­nale fat­i­ca a sten­der­si men­tre la pas­tu­ra, se la cor­rente è impor­tante, finisce per essere spin­ta più velo­ce­mente e più lon­tano. Otti­mo quin­di in mare e in con­dizioni di cal­ma in fiume, specie se l’ap­proc­cio è di tipo mar­ginale.

Suggerimenti

Sul luo­go di pesca potete sem­pre mod­i­fi­care la pastel­la aggiun­gen­do un po’ di pas­tu­ra. Ad esem­pio l’in­tro­duzione di una pic­co­la quo­ta di cavedano rossa (uti­liz­za­ta nel feed­er) incre­men­ta l’aro­ma al for­mag­gio e fa cam­biare col­ore all’im­pas­to.

Innesco pellet+pastella
Innesco pellet+pastella

Un’opzione da pren­dere in con­sid­er­azione quan­do si han­no pas­ture sim­ili (in questo caso base for­mag­gio) ma dif­fer­en­ti per col­ore e gran­u­lome­tria. Ovvi­a­mente nes­suno vieta di mod­i­fi­care la pastel­la sul pos­to anche rad­i­cal­mente intro­ducen­do ad esem­pio pic­cole quan­tità di fari­na di pesce o krill. Tal­vol­ta questi cam­bi­a­men­ti pos­sono risol­vere situ­azioni dif­fi­cili.

Innesco pellet+pastella
Innesco pellet+pastella

4 commenti su “La pastella da innesco nella pesca a fondo a legering e feeder”

  1. Direi otti­mo arti­co­lo se non altro da evi­den­ziare alcune cose, in prim­is l’u­so del­l’uo­vo sec­on­do me è indi­ca­to anche per la creazione del­la pastel­la invece del­l’ac­qua per­chè costribuisce ad aumen­tarne l’at­trat­tiv­ità a causa del suo pro­fi­lo aminoacidi­co, se non altro elim­i­nan­done la parte del tuor­lo ed usan­do solo le chiare.…questo per­chè come ben sap­pi­amo alcune specie di cefali van­no pazze per il col­ore bian­co, per cui da val­u­tarne anche l’ag­giun­ta di even­tuale col­orante così da esaltarne tale colorazione…io di soli­to bilan­cio la fari­na con un noto inerte il quale mi con­sente di risparmi­are sul prodot­to e di dare una col­orazione bian­chissi­ma oltre ad aumen­tarne il peso speci­fi­co cosa essen­ziale in acque cor­ren­ti dove la per­ma­nen­za sul fon­dale gio­ca un ruo­lo ril­e­vante cosi come per le pas­ture .…ovvio.

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    • Ottime osser­vazioni. Il capi­to­lo rel­a­ti­vo alle pastelle è molto ampio poten­done pro­durre davvero di svariati tipi. Ho scel­to una delle ricette più sem­pli­ci per venire incon­tro essen­zial­mente a due neces­sità: facil­ità di preparazione e con­ser­vazione. A tal propos­i­to il col­ore bian­co e il pro­fi­lo ammi­noacidi­co potreb­bero essere incre­men­tati anche aggiun­gen­do del lat­te in pol­vere, come la fari­na anziché uti­liz­za­ta cru­da potrebbe essere pre­ven­ti­va­mente cot­ta a pro­durre una sor­ta di besci­amel­la. Infine la chiara del­l’uo­vo, come tu dici, è un altro ingre­di­ente impor­tante che si può intro­durre se si prevede di con­sumare la pastel­la nel breve arco di tem­po.
      Se poi pro­prio si mira alla con­ser­vazione e non si vuol perdere tem­po (al che di questo arti­co­lo rimanerebbe solo il tipo di innesco) vi sono sia pel­lets al for­mag­gio e pastelle com­mer­ciali in gra­do di dare buoni risul­tati. Gius­to per accennare anche ad un altra soluzione benché il fai da te in questo cam­po è, a mio modo di vedere, da preferire.

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  2. Buonasera com­pli­men­ti per il blog,volevo chiedere quan­to si pos­sono con­ser­vare i pel­let una vol­ta prodot­ti? Gra­zie…

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    • Ciao,
      dipende dal tipo di pel­let, da come viene prodot­to e dagli ingre­di­en­ti.
      I pel­let cot­ti al microonde sono “sec­chi” e han­no una con­ser­vazione molto lun­ga, anche fuori dal fri­go e a tem­per­atu­ra ambi­ente. Quel­li bol­li­ti o al vapore sono più umi­di ed è bene con­ser­var­li in fri­go.
      Essendo a base di pas­ture ed addi­tivi com­mer­ciali han­no già dei con­ser­van­ti al loro inter­no. Comunque dici­amo che quel­li in fri­go si pos­sono con­ser­vare per alcune set­ti­mane se fat­ti asci­u­gare bene (dopo aver­li cot­ti) e posti in un con­teni­tore asciut­to. Io ne ho uti­liz­za­ti alcu­ni tipi (cot­ti al vapore) anche dopo due mesi ed era­no per­fet­ti. Ma inutile esager­are con la con­ser­vazione vis­to che si prepara­no molto velo­ce­mente.

      A presto,
      F.

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