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Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Montature: running rig

Tem­po di let­tura: 8 minu­ti

Con questo arti­co­lo entri­amo mag­gior­mente nel det­taglio di una delle mon­tature più uti­liz­zate (se non la più uti­liz­za­ta in asso­lu­to) nel­la pesca a feed­er, il run­ning rig. Come spie­ga lo stes­so nome (running=scorrevole) la prin­ci­pale carat­ter­is­ti­ca dis­tin­ti­va è la pos­si­bil­ità per il pas­tu­ra­tore di pot­er scor­rere sul­la lenza madre. Ques­ta carat­ter­is­ti­ca pre­sen­ta due van­tag­gi: il pesce tende ad avver­tire poco o nul­la la pre­sen­za del­la zavor­ra nel momen­to in cui decide di attac­care l’esca e, altro aspet­to impor­tan­tis­si­mo, in caso di incagli e rot­ture del­la lenza madre il pesce può facil­mente lib­er­ar­si (quan­tomeno del feed­er).
Nel­la nos­tra intro­duzione alla pesca a feed­er (Leg­ering: lo swim­feed­er) è sta­ta pre­sen­ta­ta una ver­sione sem­pli­fi­ca­ta di run­ning rig, già di per sé suf­fi­ciente e per­for­mante nel svol­gere la sua fun­zione; qui ne vedi­amo una leg­ger­mente più elab­o­ra­ta e mod­er­na che fa uso del feed­er link.

Running rig: quando e perché

Il rig lavo­ra bene nel­la mag­gior parte delle con­dizioni, sia in acqua fer­ma che cor­rente. Se la ver­sione clas­si­ca (pri­va di feed­er link) è però con­sigli­a­ta in pre­sen­za di fon­dali rel­a­ti­va­mente duri (per via del­lo stret­to rap­por­to di vic­i­nan­za tra pas­tu­ra­tore e lenza madre), la ver­sione dota­ta di feed­er link pre­sen­ta buone prestazioni anche su quel­li mor­bi­di (ma non trop­po, altri­men­ti con­viene pas­sare all’heli­copter rig).

La mon­tatu­ra in pesca. Con la pre­sen­za del feed­er link i rap­por­ti tra i vari set­tori ricor­dano quel­li di un pater­nos­ter. Chiara­mente in questo caso il set­tore di col­lega­men­to al feed­er è scor­rev­ole.

Running rig con feeder link

Le pro­pri­età anti­tan­gle (anti­groviglio) del run­ning rig sono ottime, ren­den­do­lo ide­ale su tutte le linee di pesca, anche quelle più dis­tan­ti. Volen­do schema­tiz­zare:

  • Mon­tatu­ra: Run­ning rig con feed­er link (pater­nos­ter scor­rev­ole)
  • Fon­dale: duro e mor­bido (ma non ecces­si­va­mente molle)
  • Dis­tanze: tutte (pesca sia a cor­ta che a lun­ga dis­tan­za)
  • Cor­rente: assente o pre­sente (di qual­si­asi entità)

Cosa significa “paternoster scorrevole”?

Per i puristi il pater­nos­ter è e rimane un pater­nos­ter, una mon­tatu­ra fis­sa con feed­er deriva­to e dal­l’­ef­fet­to bolt (aut­o­fer­rante) più o meno spic­ca­to. Sem­pre nel­la nos­tra intro­duzione al feed­er (Leg­ering: lo swim­feed­er) potete trovare tutte le carat­ter­is­tiche oltre che la tec­ni­ca costrut­ti­va sem­pli­fi­ca­ta.
Il run­ning rig con feed­er link gli somiglia per lo più per il fat­to che il feed­er viene appun­to dis­tanzi­a­to dal­la lenza madre tramite il feed­er link (che vi ricor­do trovate qui). Il fat­to che il pas­tu­ra­tore sia dis­tanzi­a­to riduce ulte­ri­or­mente la pos­si­bil­ità che il pesce avver­ta il peso del­la zavor­ra e favorisce la trasmis­sione del­la ten­sione (gen­er­a­ta dal­la man­gia­ta) al quiver (la vet­ta del­la can­na da feed­er). Ne viene che il run­ning rig con feed­er link:

  • ha pror­i­età anti­tan­gle mag­giori del run­ning rig clas­si­co (come un pater­nos­ter);
  • è una mon­tatu­ra più sen­si­bile del run­ning rig clas­si­co (come un pater­nos­ter) ;
  • lavo­ra meglio in cor­rente (come un pater­nos­ter);
  • rispet­to ad un pater­nos­ter la mon­tatu­ra è scor­rev­ole.

Da qui il ter­mine “impro­prio” di pater­nos­ter scor­rev­ole o “run­ning pater­nos­ter rig”, uti­liz­za­to per­al­tro anche nel bomb fish­ing (leg­ering con piom­bo diret­to).

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Costruzione di un running rig con feeder link

Vedi­amo ora come real­iz­zare la mon­tatu­ra e alcu­ni accorg­i­men­ti a sec­on­da del tipo di approc­cio che inten­di­amo met­tere in cam­po. Cosa ci occorre:

  • 1 feed­er link
  • 2 stop­per in gom­ma
  • 1 sgan­cio rapi­do

Fac­ciamo scor­rere il feed­er link lun­go la lenza madre e inse­ri­amo i due stop­per in suc­ces­sione; a questo pun­to real­izzi­amo una bril­latu­ra diret­ta che inclu­da lo sgan­cio rapi­do per il ter­mi­nale. La bril­latu­ra dovrà essere lun­ga leg­ger­mente più del doppio del feed­er link. La mon­tatu­ra è ter­mi­na­ta.

Il feed­er link è libero di scor­rere lun­go la lenza madre ma lo scor­ri­men­to è bloc­ca­to in bas­so dai due stop­per in gom­ma che pre­ce­dono il nodo di chiusura del­la bril­latu­ra.

Running rig con feeder link

Il capo libero del­la bril­latu­ra include una girella a sgan­cio rapi­do per la con­nes­sione al ter­mi­nale.

Running rig con feeder link

Come si pre­sen­ta la mon­tatu­ra una vol­ta real­iz­za­ta.

Running rig con feeder link

Ora sof­fer­mi­amo­ci su alcu­ni par­ti­co­lari. Come lunghez­za del­la bril­latu­ra ho indi­ca­to “leg­ger­mente più del doppio rispet­to alla lunghez­za del feed­er link”. Il moti­vo risiede nel­la fun­zione di ques­ta bril­latu­ra che è essen­zial­mente, ma non esclu­si­va­mente, quel­la anti­tan­gle (anti­groviglio). In ogni caso lo sgan­cio rapi­do che si tro­va all’estrem­ità lib­era del­la bril­latu­ra deve cadere sot­to il feed­er altri­men­ti la fun­zione anti­tan­gle viene com­pro­mes­sa. Dunque se ammet­ti­amo di uti­liz­zare un feed­er link di 8 cm, la lunghez­za del­la bril­latu­ra dovrebbe essere di cir­ca 20 cm.

I rap­por­ti nel­la mon­tatu­ra: lunghez­za del feed­er link, lunghez­za del­la bril­latu­ra e mar­gine anti­tan­gle.

Running rig con feeder link

La rigid­ità di una bril­latu­ra è fun­zione del­lo spes­sore del filo intrec­cia­to (oltre che delle sue carat­ter­is­tiche). Una lenza madre infe­ri­ore allo 0.22 mm dif­fi­cil­mente vi con­sen­tirà di real­iz­zare un buon run­ning rig di questo tipo. I ter­mi­nali da asso­cia­re van­no dal­lo 0.145 mm (qui par­liamo di pesca con il bigat­ti­no) fino allo 0.20 (in caso di ami più gran­di ed esche volu­mi­nose). Aumen­tan­do il diametro (ed il cari­co di rot­tura) del­la lenza madre si può salire ovvi­a­mente anche con il ter­mi­nale ma rara­mente mi spin­go oltre lo 0.24 mm che riten­go (a tor­to o a ragione) un po’ la misura lim­ite per il filo in bobi­na da uti­liz­zare nel feed­er clas­si­co, almeno come lo prati­co io. Andare oltre sig­nifi­ca affrontare con­dizioni par­ti­co­lari che sfo­ciano più negli approc­ci spe­cial­is­ti­ci.

Approccio leggero

Anche se min­i­mo — par­liamo del­l’or­dine di 0.1 gram­mi per quel­li di misura media, pari ad un palli­no del n.6 — lo sgan­cio rapi­do ha un suo peso. In acque ferme o molto lente, quan­do si è alla ricer­ca di pesci che prediligono ter­mi­nali abbas­tan­za lunghi e sot­tili da insidiare con il bigat­ti­no (clas­si­co esem­pio la spigo­la) può essere utile non inserire in bril­latu­ra alcun ele­men­to acces­so­rio e col­le­gare il ter­mi­nale con un clas­si­co loop to loop (aso­la-sola). Qui si usano pas­tu­ra­tori di bas­so peso e dai fori ampi che per­dano, volu­ta­mente, larve durante la cala­ta. Il ter­mi­nale lun­go e abbas­tan­za sot­tile (in genere uno 0.145 in flu­o­ro­car­bon) in questo modo cala lenta­mente ed essendo pri­vo di peso è più incline a “svolaz­zare” anche se la cor­rente è piut­tosto debole. Questo approc­cio offre mag­giori chance di inter­cettare i pesci durante la disce­sa e comunque riesce a pre­sentare meglio il pic­co­lo innesco a liv­el­lo del fon­do.

Par­ti­co­lare di un col­lega­men­to loop to loop (aso­la-aso­la) tra bril­latu­ra del run­ning rig e ter­mi­nale.

Loop to loop (asola-asola)

La rigid­ità del feed­er link e del­la bril­latu­ra aiu­tano a mentenere “ordi­na­ta” la strut­tura del rig e la nat­u­ralez­za del­la pre­sen­tazione viene garan­ti­ta dal ter­mi­nale lun­go e sot­tile. Pes­can­do a liv­el­lo del fon­do ed uti­liz­zan­do un flu­o­ro­car­bon tro­vo abbas­tan­za inutile scen­dere oltre lo 0.14 come ter­mi­nale. Non sti­amo pes­can­do al colpo (con la mon­tatu­ra sospe­sa) ma pres­soché sdra­iati; già il flu­o­ro­car­bon ha un indice di rifrazione prossi­mo a quel­lo del­l’ac­qua (scarsa vis­i­bil­ità) e dob­bi­amo anche pre­oc­cu­par­ci di even­tu­ali fenomeni di abra­sione durante le parten­ze. Aggiustare la lunghez­za è spes­so più con­ve­niente che scen­dere di diametro, il che pone per­al­tro anche prob­le­mi al gra­di­ente di elas­tic­ità.

Lunghezza del feeder link

Quan­do abbi­amo par­la­to di come real­iz­zare il feed­er link ho indi­ca­to le mis­ure com­mer­ciali che van­no indica­ti­va­mente dai 4 agli 8 cm. Per­sonal­mente tro­vo quel­li più cor­ti meno utili rispet­to alle mis­ure più lunghe in quan­to tan­to più si accor­cia il feed­er link tan­to più ci avvicini­amo al run­ning rig clas­si­co e tan­to più ci allon­ta­ni­amo dal pater­nos­ter (per quan­to riguar­da le mis­ure dei set­tori e la loro fun­zione). Saper real­iz­zare i feed­er link ci per­me­tte di uscire dal­lo stan­dard e poterne pro­durre di qual­si­asi lunghez­za.
Fer­mo restando che quel­li dai 6 agli 8 cm sono i più ver­sa­tili (e vi con­siglio di usare queste mis­ure nel­la mag­gior parte dei casi) vi sono situ­azioni par­ti­co­lari in cui un feed­er link più lun­go (anche fino a 15 cm) vi per­me­tte di costru­ire un pater­nos­ter scor­rev­ole decisa­mente ampio che ha un ruo­lo non mar­ginale in certe con­dizioni. Le pren­der­e­mo in con­sid­er­azione più avan­ti in un arti­co­lo ded­i­ca­to.

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Opzionale: rendere sostituibile il feeder link

Non vor­rei com­pli­care una mon­tatu­ra che ha nel­la sua sem­plic­ità uno dei mag­giori pun­ti di forza ma sen­to la neces­sità di accennare ad una pos­si­bil­ità, quel­la di prevedere la rap­i­da sos­ti­tuzione del feed­er link e quin­di di vari­are la lunghez­za del set­tore di col­lega­men­to al feed­er sen­za dover rifare tut­to il rig.

Run­ning rig con feed­er link sos­ti­tu­ibile.

Running rig con feeder link

Sono casi par­ti­co­lari ma può cap­itare che una vari­azione di fon­dale (più o meno mor­bido) o di cor­rente (più o meno inten­sa) o di dis­tan­za di lan­cio ci spin­ga a riflet­tere sul­la lunghez­za del feed­er link e a ver­i­fi­care se un set­tore di col­lega­men­to diver­so pos­sa portare o meno mag­gior ben­efi­cio.
Di soli­to accade quan­do ci si imbat­te in spot nuovi ma anche nei soli­ti se sono sogget­ti a cam­bi­a­men­to nel tem­po come in fiume, dove ogni lin­ea di pesca ha una sto­ria a sé per via del­la cor­rente.
Per ren­dere la mon­tatu­ra più ver­sa­tile in questi casi dob­bi­amo:

  1. mod­i­fi­care leg­ger­mente i feed­er link;
  2. real­iz­zare un run­ning rig clas­si­co (girella con moschet­tone scor­rev­ole sul­la lenza madre)
  3. prevedere una bril­latu­ra di lunghez­za com­pat­i­bile con il feed­er link più lun­go a dis­po­sizione.

In altre parole, ammet­ti­amo di avere con noi tre tipi di feed­er link es. da 5 cm, 10 cm e 15 cm: real­izzer­e­mo un run­ning rig clas­si­co con bril­latu­ra intorno ai 30 cm così che tut­ti e tre i feed­er link pos­sano essere mon­tati sen­za par­ti­co­lari prob­le­mi. In questo caso io real­iz­zo dei feed­er link “nudi ad aso­la”, cioè privi di guaina e con una sem­plice aso­la al pos­to del­la girella sem­plice.

Running rig con feeder link
Running rig con feeder link
Running rig con feeder link

A questo pun­to avre­mo la pos­si­bil­ità di pescare con il run­ning rig clas­si­co (feed­er diret­ta­mente col­le­ga­to alla girella con moschet­tone sul­la lenza madre) e quin­di con una mon­tatu­ra molto “schi­ac­cia­ta” sul fon­do, ide­ale per fon­dali duri in tutte quelle con­dizioni in cui si opta per un ter­mi­nale lun­go (cor­rente oppure pesci par­ti­co­lar­mente dif­fi­den­ti in acqua fer­ma o lenta).

Running rig con feeder link

Oppure potremo col­le­gare un feed­er link di varia lunghez­za, dis­tanzian­do così il pas­tu­ra­tore dal­la lenza madre in stile pater­nos­ter. In questo caso io sono soli­to (ma non è stret­ta­mente nec­es­sario) appli­care un cap­puc­cio sul moschet­tone per lim­itare movi­men­ti inutili. Il prin­ci­pio è che nelle mon­tature dovreb­bero muover­si e ruotare solo gli ele­men­ti nec­es­sari, benché poi alcu­ni movi­men­ti in più di fat­to non creino par­ti­co­lari prob­le­mi. Una scelta da pesca­tori par­ti­co­lar­mente meti­colosi che potete seguire oppure no.

Running rig con feeder link

In conclusione

Le inter­pre­tazioni che molti pesca­tori dan­no del run­ning rig sono diverse e ciò por­ta a numerose vari­anti. Io stes­so cre­do di averne pre­sen­tate nel cor­so degli anni almeno una deci­na e forse più. Tra le più fre­quen­ti c’è la ver­sione semi-scor­rev­ole in cui uno stop­per in gom­ma viene col­lo­ca­to a monte, sul­la lenza madre, per lo più per facil­itare le oper­azioni di innesco evi­tan­do così che il feed­er scivoli via e bat­ta sul quiver. Utile per il pesca­tore, meno per la fun­zione di sal­va­guardia del pesce in caso di rot­ture del­la lenza (a monte del­lo stop­per si intende). Gius­ti­fi­care ques­ta scelta con l’in­tro­duzione di una fun­zione aut­o­fer­rante (bolt effect) è a mio avvi­so poco logi­co: se volete una mon­tatu­ra di questo tipo non è il run­ning rig, ce ne sono altre più effi­caci. Anal­o­go è il rig semi-scor­rev­ole con pas­tu­ra­tore inser­i­to all’in­ter­no di un’a­so­la ampia, che pur ho uti­liz­za­to per molto tem­po ma che alla fine ho deciso di abban­donare.
Se deside­ri­amo un rig real­mente scor­rev­ole (free run­ning rig) real­izzi­amo­lo sen­za bloc­chi. Se vogliamo una mon­tatu­ra aut­o­fer­rante opti­amo per un eli­cot­tero clas­si­co piut­tosto cor­to, rac­colto, e con una zavor­ra di peso dis­cre­to.

2 commenti su “Montature: running rig”

  1. Ciao Fran­co come stai? È da un po’ che non ti sen­to con nuovi aggior­na­men­ti sul sito però leg­go sem­pre con molto piacere i tuoi con­sigli pas­sati sul blog. Leggen­do questo arti­co­lo e in par­ti­co­lare quan­do dici: “Se la ver­sione clas­si­ca (pri­va di feed­er link) è però con­sigli­a­ta in pre­sen­za di fon­dali rel­a­ti­va­mente duri (per via del­lo stret­to rap­por­to di vic­i­nan­za tra pas­tu­ra­tore e lenza madre)” per un mio lim­ite non riesco a capirne il sig­ni­fi­ca­to e cioè in che modo lo stret­to rap­por­to di vic­i­nan­za viene coin­volto con la durez­za del fon­dale. Gra­zie in anticipo se rius­ci­rai a rispon­der­mi. Un salu­to.

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    • Ciao Gio­van­ni,
      è sta­to un anno un po’ par­ti­co­lare. Pri­ma un inci­dente alla spal­la che mi ha tenu­to fer­mo per i pri­mi mesi del­la sta­gione, poi le fre­quen­ti piogge e piene del fiume, infine il lavoro e il cal­do, che in ques­ta parte del­l’an­no sono sem­pre il prin­ci­pale fat­tore lim­i­tante.
      Insom­ma ho pesca­to molto poco, ma ci sono e a set­tem­bre ripar­ti­amo come al soli­to 😉
      Rel­a­ti­va­mente alla tua doman­da il moti­vo del­la con­sid­er­azione sud­det­ta è lega­to ad un prin­ci­pio di base, quel­lo per cui sui fon­dali mor­bi­di il pas­tu­ra­tore (se di un cer­to peso) tende un po’ ad affon­dare e, se pri­vo di deri­va, a “schi­ac­cia­re” un po’ trop­po il ter­mi­nale sul fon­do.
      Con tutte le vari­anti del caso (natu­ra del fon­dale, peso del feed­er, lunghez­za e diametro del ter­mi­nale e peso del­l’in­nesco) si tende a preferire un rig con deri­va più lun­ga (pater­nos­ter fis­so, scor­rev­ole o eli­cot­tero) su questi fon­dali più mor­bi­di, men­tre su quel­li duri la scelta viene influen­za­ta da altri fat­tori (es. cor­rente).
      Quin­di un prin­ci­pio di base che non va pre­so come van­ge­lo, ci mancherebbe, ma in con­sid­er­azione sì. Insom­ma occorre sem­pre doman­dar­si, a sec­on­da del­lo spot, quale pos­sa essere la miglior pre­sen­tazione pos­si­bile 🙂
      Poi che i pesci rispon­dano o meno è tut­ta un’al­tra sto­ria, ma almeno cer­chi­amo di assi­cu­rar­ci di far­gli vedere l’esca al meglio delle pos­si­bil­ità 😉

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