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Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Mulinelli Mitchell serie 300 per pesca a feeder, inglese e bolognese

Tem­po di let­tura: 4 minu­ti

In genere quan­do un mulinel­lo è in pro­duzione da diver­si anni ed è anco­ra in cat­a­l­o­go sig­nifi­ca che è sta­to apprez­za­to e vale la pena con­tin­uare a pro­por­lo. Se il ragion­a­men­to potrebbe sem­brare vali­do solo in lin­ea teor­i­ca bas­ta testare il prodot­to per ren­der­si con­to che in questo caso è vali­do anche in prat­i­ca. Quan­do par­liamo di mulinel­li, Mitchell dif­fi­cil­mente delude e sa offrire sem­pre un’al­ta qual­ità ad un prez­zo più che gius­to; è il moti­vo per il quale dei molti mulinel­li che ho il numero più ele­va­to appar­tiene a ques­ta mar­ca.

Mitchell 300 (taglia 4000) abbina­to ad una can­na da feed­er tipo Medi­um (12′ 60 gr).

Mitchell 300

La serie 300 è com­pos­ta da tre mulinel­li di taglia diver­sa: il 310 (che cor­risponde ad un 500), il 308 (che cor­risponde ad un 2000) ed il 300 (che cor­risponde ad un 4000).

Mitchell 300
Mitchel 308

Delle tre taglie qui par­lere­mo sola­mente delle due supe­ri­ori poiché sono quelle che uti­liz­zo ed ho avu­to modo di testare a lun­go. Il Mod­el­lo 300 (cod. 1428054) cor­risponde ad un 4000 e risul­ta un com­pag­no ide­ale sia nel­la pesca all’in­glese che nel feed­er leg­gero e medio. La bobi­na ha una buona capac­ità (0.30mm/220m), spe­cial­mente se car­i­ca­ta con uno 0.18 (nel­l’in­glese e nel feed­er leg­gero) o uno 0.20–0.22 (feed­er medio). Inutile dire che la capac­ità aumen­ta notevol­mente se si decide di cari­care un trec­cia­to (di soli­to nel feed­er si usa lo 0.10), nel cui caso con­siglio di fare il clas­si­co fon­do in nylon. Il Mod­el­lo 308 (cod. 1428055) cor­risponde ad un 2000 e io preferisco dedi­car­lo alla pesca a bolog­nese e ad approc­ci par­ti­co­lari come il link leg­ering. Anche in questo caso la capac­ità del­la bobi­na è decisa­mente deg­na di nota (0.25mm/120m) in con­sid­er­azione del fat­to che il nylon car­i­ca­to sarà pari o infe­ri­ore allo 0.18.

Dif­fer­en­ti dimen­sioni del mod­el­lo 308 rispet­to al 300.

Mitchell 300 vs Mitchell 308

Elen­co le clas­siche carat­ter­is­tiche da sche­da tec­ni­ca che siamo soli­ti osser­vare nei mulinel­li, gius­to per un inquadra­men­to gen­erale come la pre­sen­za di 6 cus­cinet­ti a sfera, il rap­por­to di recu­pero 5.1:1, la frizione in fel­tro leg­ger­mente lubri­fi­ca­ta con gras­so per un max drag di 6.4 kg (entram­bi i mod­el­li), bobi­na e manovel­la in allu­minio ed il peso assai ridot­to (268gr per il 300 e 239gr per il 308).
Il cor­po è real­iz­za­to con un avan­za­to mate­ri­ale polimeri­co che sec­on­do il pro­dut­tore com­bi­na le migliori carat­ter­is­tiche (resisten­za e leg­gerez­za) del­la graphite e del­l’al­lu­minio. Rel­a­ti­va­mente a questo aspet­to pos­so dire che la sen­sazione, pes­can­do­ci, è che si trat­ti davvero di un buon mate­ri­ale spe­cial­mente con­sideran­do la fas­cia di prez­zo in cui questi due mulinel­li si col­lo­cano.

Mitchell 300: feed­er nel trat­to di foce.

Mitchell 300

Una par­ti­co­lar­ità dei Mitchell serie 300 è il rotore Halo con le sue due fun­zioni più ril­e­van­ti, quel­la di aumentare la resisten­za ed evitare che il filo finis­ca sot­to la bobi­na. Suc­cede di rado, è vero, ma suc­cede, specie quan­do c’è ven­to ed in alcu­ni mulinel­li in cui lo spazio tra mar­gine del­la bobi­na e rotore è trop­po ampio. Non accade mai nei Mitchel 300 che quin­di sono par­ti­co­lar­mente per­for­man­ti quan­do le con­dizioni ambi­en­tali si fan­no un po’ più com­p­lesse da gestire.
Rel­a­ti­va­mente al fat­to che i due mulinel­li siano ven­du­ti con una sola bobi­na di allu­minio, non lo con­sidero un aspet­to neg­a­ti­vo. È una scelta di molte aziende e con­sente di pro­porre buoni prodot­ti ad un cos­to acces­si­bile; la doppia bobi­na in allu­minio farebbe logi­ca­mente salire il prez­zo men­tre la sec­on­da bobi­na in grafite serve a ben poco (a mio parere) in quan­to si trat­ta di un pez­zo di scarsa qual­ità, utile al mas­si­mo per imbobina­re e far vol­ume nel­la scat­o­la.

Il Mitchell 308 dopo alcu­ni anni di duro lavoro sia in acqua dolce che in mare. Il man­ten­i­men­to delle carat­ter­is­tiche, anche estetiche, è indice del­la buona qual­ità costrut­ti­va. Ciò non deve comunque spinger­ci a trascu­rare la cura delle attrez­za­ture, specie quan­do sono uti­liz­zate in ambi­ente mari­no.

Mitchell 308

Per con­clud­ere nel­la fas­cia di prez­zo intorno ai 50 euro tro­vo che i Mitchell 300 e 308 abbiano ben pochi rivali in ter­mi­ni di prestazioni e di qual­ità andan­do a com­petere sen­za tim­o­ri con mulinel­li col­lo­cati in fasce decisa­mente supe­ri­ori. Ne par­lere­mo anco­ra in alcu­ni arti­coli ded­i­cati al feed­er e alla pesca al colpo.

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