Quando parliamo di occhielli i primi due elementi che vengono in mente sono gli ami (con attacco ad occhiello) e le girelle. Ma in realtà di anelli metallici (e non) nella pesca ce ne sono diversi e tanti sono i nodi. Seguendo il principio delle preferenze personali e della brevità ne presentiamo qui soltanto alcuni. La fonte per i disegni è ancora Net Knots.
Palomar
Il Palomar è probabilmente il nodo più conosciuto ed utilizzato. E a buon ragione aggiungo. Si tratta forse del nodo più semplice da eseguire e, se ben realizzato, tra i più resistenti. Quando c’è da legare una girella libera (nel senso che possa liberamente passare all’interno dell’asola come in figura) non credo di aver dubbi ed eseguo sempre questo. Sugli ami preferisco altri nodi ma è una questione legata alle discipline che pratico, alle esche che utilizzo, ecc.
Nota: Il disegno mostra un amo ma lo schema vale per qualsiasi elemento dotato di occhiello perché idoneo (possa cioè passare all’interno dell’asola).
Improved Clinch
Evoluzione dello storico Clinch dal quale si differenzia per un singolo passaggio aggiuntivo. Nodo semplice e resistente che può essere utilizzato anche per elementi ad occhiello già “impegnati” (non serve cioè che siano totalmente liberi come nel Palomar). Lo utilizzo per legare (talvolta) i terminali alle microgirelle già collegate alla lenza madre.
Nota: Per gli ami vale lo stesso discorso fatto sopra e consiglio nello schema di immaginare una girella.
Fish N Fool
Il mio preferito quando si parla di tenuta e mantenimento del carico di rottura. Si tratta semplicemente di un nodo Uni a doppio passaggio attraverso l’occhiello. A differenza di altre discipline nella pesca al colpo ma anche nel legering/feeder raramente i punti critici sono i nodi sugli occhielli ma può capitare di realizzare rig particolari in cui il Fish N Fool ha un ruolo.
Al di là che scegliate questo o quel nodo ripeto (fino alla noia) che gran parte della differenza la fa l’esecuzione. Non c’è dubbio che tra un nodo e l’altro vi siano delle differenze (carico di rottura, scivolamento, più adatto al nylon, più al fluorocarbon, più al trecciato, ecc.) ma anche il nodo apparentemente più debole, se ben eseguito, si mostra in tutta la sua forza.
In linea generale i nodi vanno sempre inumiditi, aiutati e fatti scorrere lentamente, assuccati con forza costante. Fate sempre attenzione agli accavallamenti delle spire: le sovrapposizioni devono esserci solo là dove sono previste.