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Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Bolognese con galleggiante piombato

Tem­po di let­tura: 9 minu­ti

L’u­so dei gal­leg­gianti piom­bati nel­la pesca a bolog­nese è per lo più lega­to al mare e alla neces­sità di pescare a dis­tanze mag­giori pur man­te­nen­do le lenze molto leg­gere. In genere il più delle volte in cui è richiesto un tale approc­cio (leg­gerez­za e dis­tan­za) io opto per la tec­ni­ca inglese tut­tavia vi sono spot in cui non si può fare a meno del­la bolog­nese; sono un esem­pio alcune scogliere nat­u­rali piut­tosto soll­e­vate dal­la super­fi­cie del­l’ac­qua ma anche spi­agge quan­do c’è un po’ di mare lun­go. In questi casi (e altri ) una can­na più lun­ga del­la clas­si­ca match rod (can­na inglese) pre­sen­ta notevoli van­tag­gi. Vedremo dunque come mod­i­fi­care i clas­si­ci gal­leg­gianti da bolog­nese e come impostare le lenze in loro fun­zione.

Il galeggiante da bolognese piombato

Si trat­ta di un clas­si­co gal­leg­giante “top and bot­tom” che assume la dic­i­tu­ra X+Y dove X indi­ca la piom­bat­u­ra pas­si­va e Y quel­la atti­va. Dunque, analoga­mente ad un wag­gler piom­bato (gal­leg­giante inglese), un gal­leg­giante da bolog­nese di tipo 2+1 avrà una por­ta­ta glob­ale di 3 gram­mi e, di questi, 2 gram­mi saran­no la piom­bat­u­ra pas­si­va (alla base del gal­leg­giante) men­tre 1 gram­mo sarà a dis­po­sizione per la real­iz­zazione del­la lenza (con­tribuen­do alla sua dinam­i­ca oltre che alla taratu­ra finale).
Di fat­to ci tro­ver­e­mo così a lan­cia­re un 3 gram­mi, poten­do rag­giun­gere con minor sfor­zo dis­tanze mag­giori pur pes­can­do con un solo gram­mo in lenza. Ma non è solo ques­tione di dis­tan­za: con una lenza molto leg­gera un gal­leg­giante piom­bato entra pri­ma in pesca di uno non piom­bato inoltre se la piom­bat­u­ra pas­si­va alla base sarà intercambiabile/modificabile potremo avere un mar­gine di rego­lazione molto ampio. In altre parole sare­mo in gra­do di ren­der­lo più o meno sen­si­bile sen­za dover inter­venire sul­la lenza. Per questo moti­vo, benché in com­mer­cio vi siano dei piom­bati eccel­len­ti in ter­mi­ni di sta­bil­ità e lan­cia­bil­ità, io preferisco auto­costru­ir­li, cosa per­al­tro estrema­mente sem­plice.

L’oc­cor­rente per real­iz­zare un gal­leg­giante da bolog­nese piom­bato con filo di piom­bo.

Galleggiante bolognese piombato

Pri­ma di entrare nel det­taglio del­la real­iz­zazione di un gal­leg­giante piom­bato sof­fer­mi­amo­ci sul­l’oc­cor­rente:

  1. Gal­leg­giante da bolog­nese di una cer­ta por­ta­ta
  2. Filo piom­bato
  3. Bilan­cia di pre­ci­sione
  4. Ter­more­strin­gen­ti
  5. Cal­i­bro (opzionale)
  6. Dosa piom­bo

Il gal­leg­giante deve avere una por­ta­ta glob­ale almeno due volte supe­ri­ore rispet­to al peso del­la piom­bat­u­ra atti­va: se ad es. pen­si­amo di pescare con una lenza da un gram­mo andremo a real­iz­zare quan­tomeno un 2+1 (por­ta­ta glob­ale 3 gram­mi). Il cal­i­bro e la bilan­cia di pre­ci­sione ser­vono a mis­urare grosso­mo­do il peso del filo di piom­bo per unità di misura, il che ci con­sente di tagliare solo il pezzet­to di filo che occorre: se ad es. mis­uri­amo che 1 cm del nos­tro filo pesa 0.2 gram­mi ne taglier­e­mo 10 cm per ottenere una piom­bat­u­ra pas­si­va di 2 gram­mi. Infine il dosa piom­bio (qui come real­iz­zar­lo) ci con­sente di mis­urare la nuo­va por­ta­ta (effet­ti­va) del gal­leg­giante piom­bato, così da ver­i­fi­care a quan­to ammon­ta la reale piom­bat­u­ra atti­va (nec­es­saria per com­pletare la taratu­ra del gal­leg­giante e con­ferire la par­ti­co­lare dinam­i­ca alla lenza).

Come costruire un galeggiante piombato

Abbi­amo due pos­si­bil­ità, entrambe molto sem­pli­ci. La pri­ma è quel­la che vede l’uti­liz­zo del filo piom­bato e la real­iz­zazione di una spi­rali­na: una vol­ta mis­ura­ta la quan­tità di filo di piom­bo che occorre come piom­bat­u­ra pas­si­va ne taglier­e­mo un pezzet­to e pro­ced­er­e­mo ad avvol­ger­lo intorno alla base del gal­leg­giante e ad una pic­co­la porzione di deri­va. Si for­ma così un cono che si può facil­mente sfi­lare dal gal­leg­giante in caso si desideri rimuover­lo o sos­ti­tuir­lo con uno dal peso dif­fer­ente.

Piom­bat­u­ra pas­si­va a cono da uti­liz­zare nei gal­leg­gianti a pera roves­ci­a­ta.

Galleggiante bolognese piombato

La spi­rali­na di piom­bo può essere anche essere appli­ca­ta solo in deri­va, spe­cial­mente nei gal­leg­gianti a goc­cia il cui cor­po non va a stringer­si ver­so il bas­so.

Piom­bat­u­ra pas­si­va a spi­rale uni­forme uti­liz­z­abile su qual­si­asi gal­leg­giante.

Galleggiante bolognese piombato

Volen­do potete appli­care sul­la spi­rale o parte di essa una guaina ter­more­strin­gente così da ridurre/eliminare even­tu­ali appigli. Non è stret­ta­mente nec­es­sario ma la guaina vi con­sente di ottenere un risul­ta­to più puli­to e sta­bi­liz­za la spi­rali­na.

Guaina ter­more­strin­gente sulle spi­ra­line.

Galleggiante bolognese piombato

Questo è il meto­do che preferisco per­ché si adat­ta per­fet­ta­mente ad ogni tipolo­gia di gal­leg­giante, indipen­den­te­mente dal diametro del­la deri­va (che in quel­li da mare è di soli­to abbas­tan­za gen­eroso).
Un meto­do alter­na­ti­vo, vali­do però per quei gal­leg­gianti con deri­va più sot­tile (es. in acciaio), prevede che si applichi subito sot­to il cor­po una pic­co­la tor­pil­la.

Piom­bat­u­ra pas­si­va a tor­pil­la.

Galleggiante bolognese piombato

Il risul­ta­to è più o meno anal­o­go e in entram­bi i casi è pos­si­bile sos­ti­tuire la piom­bat­u­ra pas­si­va o sfi­lan­do la spi­rali­na o sfi­lan­do la tor­pil­la dal­la deri­va, che è l’aspet­to essen­ziale poiché cam­bian­do la piom­bat­u­ra pas­si­va si può inter­venire sia sul­la sen­si­bil­ità del gal­leg­giante (mag­a­ri ren­den­do­lo meno sen­si­bile in caso di mare leg­ger­mente mosso) sia sul­la piom­bat­u­ra atti­va (spo­stan­do peso tra atti­va e pas­si­va).

I due tipi di gal­leg­giante piom­bato.

Galleggiante bolognese piombato
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Montature

Chiara­mente il gal­leg­giante piom­bato viene mon­ta­to fis­so. Il per­ché è abbas­tan­za logi­co dato che nasce per essere uti­liz­za­to nel­la pesca a dis­tan­za con lenze leg­gere e una lenza leg­gera non è una lenza adat­ta allo scor­rev­ole. Una lenza leg­gera è poi una lenza che deve lavo­rare bene sia in cala­ta che sul fon­do una vol­ta rag­giun­to lo sta­to stazionario.
Qui dovrem­mo dunque esclud­ere tutte quelle lenze con piom­bat­u­ra rac­col­ta e final­iz­zate a “bucare” velo­ce­mente i pri­mi strati del­la colon­na d’ac­qua. Infat­ti se si prevede di dover rag­giun­gere rap­i­da­mente il fon­do e far lavo­rare l’esca sta­bile su questo non vi è par­ti­co­lare moti­vo di stare molto leg­geri: potrem­mo usare tut­to il peso rag­grup­pa­to in bas­so (es. una lenza bulk and drop­pers o una spal­li­na­ta molto com­pat­ta) non aven­do neces­sità di un gal­leg­giante piom­bato. Infine, volen­do essere par­ti­co­lar­mente pig­no­li, nel­la pesca con lenze leg­gere in cala­ta l’esca è tipi­ca­mente il bigat­ti­no e il tem­po di affon­da­men­to delle larve sfuse, piut­tosto lento, non rende l’ap­proc­cio ide­ale per pro­fon­dità impor­tan­ti in quan­to il con­sumo e la dis­per­sione sono pro­porzion­ali alla pro­fon­dità. Ne viene che la pesca con il gal­leg­giante piom­bato si effet­tua preferi­bil­mente su fon­dali medio-bassi.

Schema gen­erale del­la mon­tatu­ra.

Montatura Galleggiante bolognese piombato

Benché le spal­li­nate a scalare siano par­ti­co­lar­mente dif­fuse in mare io ho una spic­ca­ta pref­eren­za per le dis­tribuzioni equidis­tan­ti (a bot­toni di cam­i­cia) e questo per tut­ta una serie di motivi che cre­do di aver già spie­ga­to e che sostanzial­mente pos­sono essere rias­sun­ti in cala­ta rego­lare (a veloc­ità costante lun­go tut­ta la lenza) e ver­sa­til­ità. La lenza che pro­pon­go qui è dunque di questo tipo e il numero di palli­ni varia a sec­on­da del­la piom­bat­u­ra atti­va che si è deciso di las­cia­re come mar­gine: se abbi­amo opta­to per un mar­gine di mez­zo gram­mo (lenza leg­geris­si­ma) si usano 7 palli­ni del n.8, se il mar­gine è mag­giore si aumen­ta il numero di palli­ni ed even­tual­mente si può prevedere gius­to qualche palli­no più grande in alto (es. del n.3 o del n.4) per rag­giun­gere più velo­ce­mente la quo­ta di taratu­ra. I palli­ni più pic­coli del n.8 non li con­siglio in quan­to dovrem­mo appli­carne molti di più e posizionarli più ravvi­c­i­nati, una com­pli­cazione per la lenza sia per il mag­gior stress da schi­ac­cia­men­to che in otti­ca di mod­i­fiche del­la dis­tribuzione.

Uti­liz­zare sem­pre palli­ni mor­bi­di e con un taglio molto pre­ciso; è fon­da­men­tale per una cor­ret­ta costruzione del­la lenza e per le even­tu­ali mod­i­fiche (redis­tribuzioni) che potrem­mo dover apportare durante l’azione di pesca.

Galleggiante bolognese piombato

La lenza a bot­toni di cam­i­cia in mare si pres­ta molto bene alla pre­sen­tazione del­l’esca sia in cala­ta come sul fon­do offren­do ad ogni liv­el­lo un otti­mo gra­do di nat­u­ralez­za. Un com­por­ta­men­to, questo, che la rende par­ti­co­lar­mente ver­sa­tile poten­do inter­cettare sia pesci che abit­ual­mente man­giano nel­la metà supe­ri­ore del­la colon­na d’ac­qua (es. spigole e occhi­ate) sia pesci più spic­cata­mente gru­fo­la­tori (es. saraghi e orate).
Si può però “esasper­are” l’uno o l’al­tro com­por­ta­men­to sem­plice­mente spo­stan­do i palli­ni e pas­san­do ad una dis­tribuzione a scalare in dis­tan­za (cala­ta ancor più lenta) oppure ad una bulk and drop­pers (cala­ta più rap­i­da e mag­gior sta­bil­ità sul fon­do). Insis­to molto su questo aspet­to poiché la dis­tribuzione a bot­toni di cam­i­cia è l’u­ni­ca che può per­me­t­ter­ci un così ampio range di adat­ta­men­ti.

Redis­tribuzione dei palli­ni sec­on­do uno schema a scalare in dis­tan­za.

Montatura Galleggiante bolognese piombato

Queste sem­pli­ci vari­azioni inci­dono abbas­tan­za sul­la pre­sen­tazione del­l’esca e in par­ti­co­lare la bulk and drop­pers poiché in ques­ta con­fig­u­razione di soli­to si opta per un appog­gio anche mar­ca­to del finale sul fon­do (over-depth) il che la rende molto diver­sa dalle prece­den­ti (tra le quali la dif­feren­za nel­la dinam­i­ca è per­centual­mente minore) e speci­fi­ca per i gru­fo­la­tori.

Redis­tribuzione dei palli­ni sec­on­do uno schema bulk and drop­pers.

Montatura Galleggiante bolognese piombato

Va poi ricorda­to che le mod­i­fiche del­la lenza non con­sistono solo nel­la sem­plice redis­tribuzione ma anche nel­la vari­azione in peso. Per questo moti­vo si devono prevedere piom­bat­ure sos­ti­tu­ibili del gal­leg­giante con coni di piom­bo o tor­pille di peso diver­so. Una vari­azione di mez­zo gram­mo (es. coni o tor­pille da 2, 2.5, 3 gr) con­sente una più fine ges­tione sia del­la sen­si­bil­ità del gal­leg­giante che del­la dinam­i­ca del­la lenza.

Due coni di piom­bo di diver­so peso (2 gr e 2.5 gr).

Galleggiante bolognese piombato

Coni e tor­pille ven­gono tenu­ti fer­mi in posizione dai tubici­ni in sil­i­cone in deri­va. Per sos­ti­tuir­li bas­ta dunque lib­er­are la deri­va, cam­biare peso e poi riap­pli­care i tubici­ni. Se si diminuisce la piom­bat­u­ra pas­si­va (peso del cono o del­la tor­pil­la) sen­za con­tro­bi­lan­cia­re nel­la piom­bat­u­ra atti­va il gal­leg­giante risul­ta sot­to­tara­to e questo ne riduce la sen­si­bil­ità (utile in caso di mare leg­ger­mente mosso per evitare fal­si affon­da­men­ti). Se invece si con­tro­bi­lan­cia la vari­azione agen­do sul­la piom­bat­u­ra atti­va si va a mod­i­fi­care la dinam­i­ca del­la lenza (più o meno pesante).

Diametri

Con­sideran­do le lenze ed il tipo di approc­cio il ter­mi­nale in mare può andare dal­lo 0.10 allo 0.14. Si uti­liz­zano i diametri più sot­tili nelle lenze che lavo­ra­no in cala­ta e sospese dal fon­do (dead-depth) quan­do ci si tro­va in con­dizioni di acqua chiara e non vi è ris­chio di abra­sione (fon­dali molto puli­ti come ad es. in spi­ag­gia). In questi casi si ha tut­to il tem­po di pot­er gestire anche pesci di taglia disc­re­ta sen­za par­ti­co­lari prob­le­mi. Quan­do invece si pesca in appog­gio (over-depth) e su fon­dali con un cer­to ris­chio di abra­sione con­viene salire un po’ di diametro (ed even­tual­mente pas­sare al flu­o­ro­car­bon).
La lenza madre in genere è del­lo 0.16 poiché risul­ta meno incline a ingar­bugliar­si durante il lan­cio pur rima­nen­do in equi­lib­rio elas­ti­co con il range dei ter­mi­nali sopra cita­to. Una lenza madre più sot­tile (es. 0.14) è meno indi­ca­ta e non com­por­ta van­tag­gi: riduce la ver­sa­til­ità, com­pli­ca il lan­cio a dis­tan­za ed è al lim­ite con l’e­qui­li­bro elas­ti­co se il ter­mi­nale sale allo stes­so diametro.
Voglio ricor­dare che le lenze madri sot­tili si usano quan­do si rende nec­es­sario lan­cia­re gal­leg­gianti leg­geri ma non è questo il caso poiché abbi­amo in lenza un gal­leg­giante piom­bato.

Generalità sull’azione di pesca

In un prossi­mo arti­co­lo vedremo l’azione di pesca in det­taglio. Qui basti ricor­dare che la dis­tan­za di lan­cio è comunque lim­i­ta­ta alla mas­si­ma dis­tan­za rag­giun­gi­bile con la pas­tu­razione a fion­da dei bigat­ti­ni. L’in­nesco delle larve deve ess­er par­ti­co­lar­mente cura­to. Fate rifer­i­men­to all’arti­co­lo ded­i­ca­to e preferite l’innesco sin­go­lo lat­erale in caso di pesca in cala­ta a pesci par­ti­co­lar­mente sospet­tosi come la spigo­la men­tre un innesco sin­go­lo per la coda è più indi­ca­to per la pesca in appog­gio. Sem­pre in appog­gio si pos­sono pre­sentare inneschi doppi, specie in caso si inten­dano insidiare gru­fo­la­tori meno sospet­tosi come i saraghi e qui si va a pref­eren­za. Provate comunque a cam­biare tipolo­gia se vedete che un cer­to innesco non rende poiché a volte può cap­itare (che sia il caso o meno) che un cer­to tipo di pre­sen­tazione delle larve sul­l’amo risul­ti in quel giorno migliore di un’al­tra.
Il seg­re­to, se avete fat­to tut­to bene rel­a­ti­va­mente al set­up del­la lenza, è infine nel­la pas­tu­razione. Con­sid­er­azione molto gen­erale, se vogliamo anche banale, ma sem­pre da fare quale che sia il tipo di approc­cio, dal­la pesca al colpo al feed­er. Se pas­turi­amo male pescher­e­mo anche male. Qui il con­siglio è il soli­to: pic­cole quan­tità di bigat­ti­ni a fre­quen­za rel­a­ti­va­mente alta e costante. Lo scopo, specie nel­la pesca in cala­ta, è quel­lo di man­tenere una colon­na di larve in disce­sa ver­so il fon­do. Vedremo poi come sia utile lan­cia­re nel­l’in­ter­val­lo tra due fion­date in modo che l’esca si col­lochi in disce­sa nel­la via di mez­zo tra i bigat­ti­ni che stan­no già affon­dan­do e quel­li che stan­no per affon­dare. In questo modo per il pesce dis­tinguere tra le larve libere e quelle appun­tate risul­ta molto dif­fi­cile.
Una vol­ta che la lenza ha rag­giun­to lo sta­to stazionario (con l’esca a sfio­rare il fon­do o appog­gia­ta su questo) la per­ma­nen­za non dovrebbe essere trop­po ele­va­ta. Di soli­to un tem­po tra i 5 e i 10 minu­ti è l’in­ter­val­lo ide­ale pri­ma di rilan­cia­re.

4 commenti su “Bolognese con galleggiante piombato”

  1. Otti­mo arti­co­lo davvero, molto com­ple­to e chiaro, non fa altro che con­fer­mar­mi che alla fine pes­can­do con costan­za poi si giunge agli stes­si risul­tati, in sostan­za anche io da molti anni
    fac­cio esat­ta­mente ciò che è illus­tra­to in questo articolo,e poichè tut­ta la mon­tatu­ra è il risul­ta­to finale di tante prove effet­tuate su pesci dif­fi­den­ti o meno e in con­dizioni diverse (cor­rente e ven­to), aggiun­gerei che rel­a­ti­va­mente al fat­to del posizion­a­men­to del gal­leg­giante io purtrop­po ho riscon­tra­to che mes­so nel­la maniera clas­si­ca sul­la lenza qualche vol­ta, su fon­dali che non siano bassi, pec­ca in fase di fer­ra­ta per­chè l’at­tri­to gen­er­a­to sul­l’ac­qua del­lo stes­so scar­i­ca una parte del­la forza che si imprime fer­ran­do alla man­gia­ta, per cui sem­pre se la cor­rente non è sostenu­ta (moti­vo per cui invece rende meglio il posizion­a­men­to clas­si­co per­chè pos­si­amo trat­tenere sen­za che affon­di) io ho ovvi­a­to mon­tan­do­lo come un gal­leg­giante inglese, ovvero per un solo pun­to sem­pre fis­so però sul­la lenza bloc­ca­to tra due sem­i­ni o palli­ni e la cosa va molto meglio anche come sen­si­bil­ità sui pesci più astu­ti tipo cefali.
    La lenza è per­fet­ta così frazion­a­ta rego­lare nel caso mio con palli­ni del 7–6 e 10 cm di dis­tan­za gli uni dagli altri…e ci aggiun­gerei pure in caso di cor­rente sul fon­do un palli­no micro­scop­i­co in piom­bo tener­is­si­mo appe­na appun­ta­to per non ledere il ter­mi­nale a metà di esso.
    Salu­ti e sem­pre al top.
    Ste­fano

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    • Ciao Ste­fano, quel­lo che dici è gius­to ed uno dei motivi per i quali i gal­leg­gianti “bot­tom only” (stile wag­gler per inten­der­ci) han­no una mar­cia in più in acqua fer­ma. Questo potrebbe essere anche un approc­cio ibri­do (can­na bolognese+galleggiante inglese) ma non ne ho fat­to cen­no poiché il wag­gler ha qualche prob­le­ma in caso di mare un po’ mosso e ho prefer­i­to rimanere sui più clas­si­ci bolo.
      Ren­dere “wag­gler” il gal­leg­giante da bolog­nese (come sug­gerisci) è una soluzione molto intel­li­gente e pre­sen­ta i pre­gi che hai descrit­to e rel­a­tivi all’at­tri­to sul­la fer­ra­ta. A quel pun­to però il peso andrebbe posizion­a­to anche ai lati del­l’at­tac­co e dunque io preferisco fis­sare il gal­leg­giante tra palli­ni di piom­bo piut­tosto che tra stop­per in gom­ma (nel­la clas­si­ca con­fig­u­razione più peso sot­to e gius­to un palli­no sopra). Cam­bia così anche la ges­tione del peso dato che a questo pun­to si “lavo­ra” come si trat­tasse di un gal­leg­giante inglese e si può inter­venire sul piom­bo pas­si­vo ai lati del­lo sno­do piut­tosto che alla base del gal­leg­giante.
      Devo ringraziar­ti per questo com­men­to poiché ha dato modo di aggiun­gere delle con­sid­er­azioni davvero inter­es­san­ti e molto utili all’ar­ti­co­lo.
      A presto!
      Fran­co

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  2. Bel­lis­si­mo arti­co­lo e com­ple­to in tut­ti i pun­ti come sem­pre!!! Che tipo di diametro del filo di piom­bo è meglio uti­liz­zare? Ho vis­to che in com­mer­cio ci sono del diametro 1.0 , 1.2 , 1.5 e 2.0 mil­limetri…
    Gra­zie..

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    • Ciao Simone, dipende da quan­to peso devi aggiun­gere e da come è fat­to il gal­leg­giante. Nel gal­leg­giante gial­lo in figu­ra (por­ta­ta 3 gram­mi) il filo è da 1.0 ed i coni sono da 2 e da 2.5 gram­mi. Ne risul­ta quin­di un 2+1 oppure un 2.5+0.5 a sec­on­da del cono mon­ta­to.

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