Le spezie hanno un ruolo importante nel conferire particolare attrattiva ad esche e pasture sia in acqua dolce che in mare, benché in quest’ultimo ambiente il loro utilizzo sia più limitato. Alcune come la curcuma e la paprika dolce non temono particolarmente il sovradosaggio, altre vanno introdotte in quantità piuttosto ridotte, sufficienti a dare quel tocco in più evitando eccessi che potrebbero sortire effetti opposti a quelli desiderati. In questo articolo vedremo come preparare pellets da innesco speziati in modo molto semplice; a voi poi i test sul campo al fine di individuare la spezia o la combinazione di spezie più redditizia per il particolare spot e le abitudini dei pesci che intendete insidiare.
Spezie in polvere
Utilizzeremo spezie in polvere che possano essere ben assorbite dal pellet duro da innesco nei suoi strati più superficiali senza comprometterne la consistenza. Tra le principali:
- Aglio in polvere: Universale. Adatto sia in mare che in acqua dolce.
- Curry: è una miscela di spezie dall’aroma intenso e facilmente riconoscibile. Si usa in acqua dolce.
- Curcuma: ha proprietà disinfettanti e digestive. Molto gradita dalle carpe. Tende a colorare intensamente di giallo le esche.
- Paprika dolce: presenta un aroma tipico e gusto delicato, leggermente piccante. Tende a colorare le esche di arancio/rosso. Si usa in acqua dolce.
- Chili: gusto maggiormente piccante. Tende a colorare le esche di arancio/rosso. Si usa in acqua dolce.
Andrebbero poi considerate la cannella, il pepe nero (ottimo abbinato ai pellet alla farina di pesce anche in mare), il finocchio e diverse altre. Le spezie sono un po’ croce e delizia, sia per il pesce che per il pescatore: è complesso trovare il giusto gusto, il giusto aroma ma soprattutto la giusta dose. Meglio però, almeno all’inizio, utilizzarle sulle esche e non nelle pasture. Una buona pastura commerciale avrà sempre un dosaggio ben studiato ed introdurre una spezia potrebbe alterarne l’equilibro, addirittura mascherandone alcuni aromi; e se questa aggiunta crea un disturbo nel pesce, in virtù del fatto che di pastura in acqua ne andiamo ad introdurre tanta, potremmo anche allontanare le prede. Se invece utilizziamo giusto un’esca speziata il pesce può gradirla (ed abbiamo fatto centro) oppure rifiutarla (possiamo cambiarla) ma non andiamo a compromettere l’intera pasturazione.
Come per le pasture esiste poi una notevole variabilità di risposta a seconda dello spot, del tipo di preda, delle condizioni dell’acqua e della stagione. Piuttosto che chiedere quale spezia usare è preferibile preparare varie esche e testarle: è divertente e nel giro di un tempo ragionevole avremo tutte le informazioni che ci servono. Ma per iniziare sicuramente aglio, curcuma e chili sono tra le principali.
Procedimento
Il pellet duro (per lo più alla farina di pesce) non va bagnato troppo poiché poi risulta difficile da innescare per via della tendenza a sbriciolarsi. Affinché la superficie possa tuttavia assorbire la spezia va preventivamente inumidita. Personalmente preferisco uno spray/nebulizzatore così da distribuire una quantità minima d’acqua sulle esche evitando ogni eccesso. L’operazione si può ripetere finché non otteniamo il giusto grado di umidità. Una volta che la superficie è stata inumidita si cosparge con un velo di spezia e agitando il contenitore facciamo in modo che ogni pellet ne risulti uniformemente cosparso, anche qui evitando ogni eccesso. Dobbiamo ottenere una sorta di sottilissima patina umida speziata su ciascuna esca. Fatto questo lasciamo i pellets una notte in frigo all’interno di un piccolo contenitore ben chiuso così che possano assorbire l’umidità residua senza tuttavia seccarsi. In pratica è una sorta di marinatura.
Se avremo fatto tutto correttamente la mattina seguente i pellets saranno ancora duri (quindi innescabili facilmente tramite bait band) ma la spezia ricoprirà l’intera superficie in modo abbastanza tenace.
Le varie fasi di preparazione dei pellet.
Consiglio di preparare pochi pellet per volta sia per testarne il risultato che l’efficacia. Meglio averne sempre di freschi e preparati con cura che tenerli per troppo tempo in frigorifero, benché abbiano una conservazione decisamente ottima. Considerate poi di preparare pellet in varie combinazioni, almeno all’inizio (es. gialli alla curcuma, rossi alla paprika e via dicendo).
Due tipologie di pellet con differenti aroma e gusto.
Dopo un certo tempo di permanenza in acqua ogni pellet subisce un certo grado di wash out con dissolvimento dello strato più superficiale. Anche se dal punto di vista visivo e olfattivo ci sembra che l’esca abbia perso aspetto e aroma iniziale i nostri sensi non sono particolarmente sviluppati e un certo grado di attrattiva rimane, quantomeno più a lungo rispetto alla nostra percezione. La sostituzione del pellet è comunque una scelta del pescatore e legata alla durata di ogni singola cala e alla risposta da parte dei pesci. Considerando una durata media di 5 minuti a cala (nel feeder) si può iniziare a valutare se sostituire il pellet dopo almeno due cale (10 minuti). Ma ripeto, è una scelta che si fa sul momento e non ci sono regole da rispettare.
Pellet alla farina di pesce speziato al curry. Innesco su hair rig con bait band.