Ciò che differenzia il mare dal fiume non sono i pesci, né il fatto che l’acqua sia salata o dolce. La vera differenza sono le condizioni. In mare non si ha quasi mai a che fare con correnti di intensità rilevante. Può capitare che vi sia una debole corrente ma sostanzialmente si può parlare di acqua ferma (o molto lenta). In fiume e nel tratto di foce vi sono invece correnti evidenti, prevalentemente unidirezionali e in certi casi anche importanti, che impongono come vedremo approcci totalmente diversi. Partire dal mare è quindi il primo passo, fondamentale per comprendere come si pesca in condizioni di acqua ferma e perché poi in presenza di corrente si opera in modo differente.
Che l’acqua si ferma non basta, l’acqua deve essere anche calma. L’inglese ed in generale il waggler non è un galleggiante da mare mosso, formato. In queste condizioni, come nella bolognese, è necessario utilizzare galleggianti diversi, dalla forma più raccolta, meno sensibili e più stabili. Una situazione particolare che merita di essere trattata a parte.
Distanza e profondità
Premesso dunque che ci troviamo in condizioni di calma (assoluta o relativa) e di acqua sostanzialmente ferma, le due variabili che rimangono sono la distanza di pesca e la profondità. Se non avete ancora letto l’introduzione a questa tecnica di pesca vi consiglio di farlo adesso in quanto daremo per scontate alcune cose.
Semplificando al massimo:
- Medio-corta distanza: si utilizzano gli straight wagglers.
- Lunga distanza: si utilizzano i bodied wagglers.
- Acqua bassa: si utilizzano gli straight wagglers con montatura fissa.
- Acqua media (profondità inferiore alla lunghezza della canna meno un metro): si utilizzano gli straight wagglers con montatura fissa.
- Acqua profonda (profondità pari o superiore alla lunghezza della canna): si utilizzano i bodied con montatura scorrevole.
Poi ci sono le varie combinazioni ovviamente. Ad esempio, che galleggiante devo utilizzare se mi trovo a pescare in acqua bassa ma sulla lunga distanza? La risposta è abbastanza ovvia. Se si utilizza uno straight non arriveremo mai alla distanza richiesta, quindi useremo un bodied e ne sceglieremo uno più piccolo possibile, quanto basta per raggiungere la zona in cui abbiamo scelto di pescare. Faremo inoltre attenzione a lanciare un po’ più in là (per evitare il rumore, il disturbo dovuto all’impatto del bodied nell’acqua) e poi recupereremo qualche metro fino a destinazione finale (area pasturata).
Presenza di vento
Quando c’è vento si affonda il filo e tanto più è lungo il galleggiante tanto meglio (e più in profondità) il filo affonda. Il motivo risiede nel fatto che gli wagglers sono collegati alla base ed è logico che più la base sta in basso più la lenza viene sommersa. Detto questo affondare il filo è piuttosto semplice: subito dopo che il waggler ha toccato l’acqua si immerge la vetta della canna (una trentina di cm sono sufficienti) e si recupera il filo con due o tre giri di manovella, dopodiché si da un leggero strappetto in alto (sollevando la punta della canna). Di solito è sufficiente se il filo è di tipo affondante e ben sgrassato. In presenza di vento la canna si tiene poi inclinata in basso, con la punta che sfiora l’acqua o rimane leggermente immersa. È chiaro che questa operazione e il posizionamento dipendono dalla riva su cui ci troviamo e tutto è più semplice quanto più la riva è bassa. Se ci troviamo su una riva sollevata dobbiamo fare più affidamento sulle proprietà affondanti del filo che possono essere aumentate spruzzando sulla bobina una soluzione sgrassante. Un metodo analogo prevede di recuperare il filo, dopo un lungo lancio, tenendolo stretto in una piccola spugna imbevuta di sgrassante.
Una soluzione sgrassante efficace è rappresentata da acqua, una piccola dose di sapone per piatti ed una di brillantante per lavastoviglie. In alternativa vi sono soluzioni commerciali facilmente reperibili in quasi tutti i negozi di pesca.
Straight Wagglers
Come appena detto utilizziamo gli straight wagglers quando la pesca avviene sulla corta o media distanza e sono sufficienti galleggianti dalla portata abbastanza limitata. Inoltre la profondità di pesca è inferiore alla lunghezza della canna meno un metro. Ipotizzando quindi di utilizzare una 15 piedi (4,50 metri circa) la profondità non sarà superiore ai 12 piedi (poco più di 3,5 metri). Quel metro di differenza serve per lanciare correttamente e, in riva bassa, per poter guadinare il pesce senza problemi.
Considerate queste condizioni l’approccio è funzione del pesce e della profondità:
- Acqua bassa ( fino 5 piedi / 1,5 metri): in genere su queste profondità si pesca con terminale privo di piombo o al massimo appesantito da una microgirella di connessione.
- Acqua media (da 5 a 12 piedi / 1,5–3,5 metri): si pesca con lenza aperta (in calata) o raggruppata in basso a seconda che si desideri maggior morbidezza o si preferisca maggior stabilità sul fondo.
Vediamo tre esempi di montature (da modificare poi a seconda delle esigenze).
Di queste tre montature o approcci più che lo schema in sé vanno considerati i concetti generali. Su basso fondale si fa prevalere l’assoluta naturalezza della presentazione.
La pastura, di solito il bigattino sfuso, arriva sul fondo rapidamente e così l’esca, senza bisogno di aggiungere peso inutile. Tutto il peso è dunque alla base del waggler come piombatura passiva. Spesso conviene pescare over-depth (lenza più lunga della profondità misurata) con un appoggio anche molto generoso. L’importante è stendere bene il finale così da poter registrare velocemente le mangiate con una lenza che per sua natura è molto lenta.
Su fondale medio si applica qualche pallino: una distribuzione a bottoni di camicia per una calata più lenta ed uniforme oppure una bulk and dropper se si desidera pescare più stabili sul fondo (eventualmente appoggiando il finale).
La lenza senza piombo è un classico nella pesca alla spigola in acqua bassa. Lo stesso dicasi per la bottoni di camicia molto leggera, ideale su profondità superiori. La lenza con il bulk è più indicata per pesci che attendono la discesa delle larve e mangiano più stabilmente sul fondo.
Nella pesca alla spigola in acqua bassa con lenza senza piombo il terminale deve essere molto sottile (massimo 0.12) e l’amo abbastanza piccolo da poter innescare un singolo bigattino. Setup semplice che conferisce all’innesco la massima naturalezza possibile.
In tutti i casi si tratta comunque di lenze molto leggere. Qui conviene utilizzare gli straight wagglers loaded, cioè già piombati come un classico 3+1 (tre grammi in peso più uno da distribuire in lenza) e utilizzare i pallini di piombo morbido (inglese) come sistema di stop (e piombatura passiva).
Nella lenza senza piombo tutto il grammo sarà dunque applicato alla base del galleggiante e così distribuito: 2xBB a valle e 1x4 a monte (per i pesi si veda l’articolo sui pallini). Nelle lenze con piombatura attiva alla base del waggler avremo un peso leggermente minore e così distribuito: 3x1 a valle e 1x8 a monte.
Loaded wagggler 3+1 (Straight). Mascotte di piombi inglesi più pallini del n. 10. Tre antenne di diverso tipo consentono di avere diverse opzioni quanto a sensibilità, visibilità e portata.
Un consiglio: portate con voi diversi tipi di antenna. Per questo tipo di pesca i galleggianti più versatili sono i classici straight con antenna removibile (porta starlight) da 4,5 mm. Di base questi wagglers montano la classica antenna in plastica piena, buon compromesso tra sensibilità e visibilità. Se desiderate più sensibilità potete inserire un adattatore insert da 3 mm oppure se necessitate di più visibilità ed un pelino di portata aggiuntiva potete passare all’antenna cava da 4,5 mm. Ovviamente al crepuscolo potete montare la starlight. Non siate parsimoniosi con la scelta dei colori e portate con voi un set identico di antenne color giallo fluo e nero. Vi posso assicurare che a seconda del momento della giornata fanno una differenza enorme in termini di contrasto e quindi visibilità dell’antenna.
Bodied wagglers
I bodied sono i classici galleggianti da distanza. Ve ne sono anche di relativamente piccoli ma in genere si tratta di galleggianti di peso e portata superiore (anche di molto) rispetto agli straight. Rappresentano dunque la scelta obbligata quando è richiesto di lanciare lontano come di pescare con lo scorrevole.
Nella pesca a distanza su profondità minori della classica lunghezza “canna meno un metro” si usano montature fisse che ricalcano la struttura della bulk and droppers o sono comunque concentrate in basso. In questa pesca la pasturazione non prevede quasi mai elementi sfusi, tipo i bigattini, perché una fionda non riuscirebbe mai a lanciarli troppo lontano. Le uniche “particelle” sfuse che possono essere fiondate agevolmente ad una certa distanza sono i pellets, ma hanno comunque un affondamento abbastanza rapido sul basso-medio fondale. Ne viene che la pesca in calata ha poco senso e dunque si opta per montature più raccolte (che hanno peraltro una lanciabilità migliore). Una buona regola nel long range è di mantenere le montature più semplici possibile.
Bodied waggler regolabile con insert cavo e fischione ad alta visibilità. Sul bulbo per comodità ho segnato le diverse portate a seconda che siano presenti i dischi o meno. I tre dischi più grandi pesano 1 g ciascuno, i due più piccoli 0.5 g ciascuno.
Nella pesca con lo scorrevole vale lo stesso discorso. Si può decidere di avere una lenza più o meno “impiccata” ma comunque è una lenza da pesca sul fondo e quindi sarà raccolta in basso. Dunque su fondali maggiori non si può pescare in calata? Per non complicare il discorso con tutta una serie di considerazioni risponderei più semplicemente di no. Su fondali di una certa importanza sia la pasturazione che la lenza sono fatte in modo da raggiungere rapidamente il fondo e lì svolgere la loro funzione. Pescare in calata ha poco senso, piuttosto si può pescare a mezz’acqua ma è un approccio particolare che è meglio affrontare separatamente.
Montatura fissa e scorrevole. Si fa riferimento ad una canna da 15 piedi (4.5 m).
Nelle montature fisse i bodied è bene fermali con i pallini di piombo in quanto gli stopper in gomma scivolano con maggior facilità per via del fatto che il lancio di galleggianti più pesanti esercita una spinta in basso non trascurabile. Pur mantenendo la regola di un maggior numero di pallini a vale e di un unico pallino a monte, il peso di questa piombatura passiva (che agisce come sistema di stop) è variabile a seconda delle esigenze di taratura.
Per quanto concerne la montatura scorrevole bisogna sempre considerare che una lenza scorre meglio quanto maggiore è il suo peso e serve più peso quanto più il diametro della lenza cresce. Nella pesca a distanza e con lo scorrevole la lenza madre non sarà mai troppo sottile (range 0.18–0.20), ne viene che servono almeno tre grammi per farla calare correttamente (es. 2xAAA + 3xBB come minimo). Questo bulk viene collocato circa a 2 metri dall’amo mentre un piccolo bulk (es 4x8) si trova subito sopra la giunzione con il terminale. Volendo questo piccolo bulk si può aprire leggermente se si desidera un basso lenza un po’ diverso ma senza esagerare.
Particolare di un bodied waggler regolabile (a dischi).
Esistono molte tipologie di bodied waggler tuttavia quelli regolabili sono in genere da preferire in quanto consentono una gestione della piombatura passiva (e di conseguenza di quella attiva) piuttosto ampia. Nella pesca con galleggiante fisso la piombatura attiva è molto leggera quindi il bodied può essere anche non regolabile. Per fare un esempio un 6+1 può essere lanciato a buona distanza e bloccato sulla lenza da una serie di pallini di peso globale pari al grammo che serve per tararlo meno il peso della piombatura attiva. Nella pesca con il galleggiante scorrevole serve più margine perché di fatto la piombatura attiva (bulk grande e bulk piccolo) è superiore al singolo grammo. In un regolabile che abbia il giusto margine si tolgono quindi i dischi per un peso pari alla piombatura attiva ed il gioco è fatto. Ovviamente i dischi hanno un peso standard (es. da 1 g i più spessi e da 0.5 g i più sottili) e la taratura perfetta si ottiene organizzando di conseguenza i pallini nel bulk grande (quello a monte e fondamentale per portare la lenza verso il fondo).
Connessione del waggler scorrevole. La girella con moschettone si colloca tra il bulk (a valle) ed una microperlina (a monte). La microprerlina deve avere un foro abbastanza largo da farla scorrere liberamente ma anche abbastanza piccolo da bloccarsi quando raggiunge il nodo di stop.
La pesca con lo scorrevole è un metodo che offre l’opportunità di pescare sul fondo quando altre tecniche presentano dei limiti. Di solito se si intendono insidiare prede che abitualmente pascolano e si nutrono a questo livello la prima scelta è il legering/feeder. Capita tuttavia che particolari conformazioni del fondale rendano questa tecnica difficilmente praticabile o comunque piena di insidie (es. rocce, banchi di posidonia). Lo scorrevole ci consente di portare l’esca in profondità superando facilmente gli ostacoli poiché possiamo sollevarla quanto basta da evitare incagli o impedire che finisca nascosta.
Il sarago è una delle prede classiche della pesca con lo scorrevole.
Quando si pesca con lo scorrevole, e questo vale anche per la bolognese, bisogna fare attenzione alla pasturazione in quanto la profondità determina il tipo di pastura da utilizzare. Man mano che la profondità aumenta infatti è sempre più complesso portare elementi molto leggeri come i bigattini sul fondo poiché il tempo di discesa è molto lungo e durante la caduta possono intervenire tutta una serie di fattori che tendono a diminuire la quota di elementi che effettivamente arrivano poi a depositarsi sul fondo. Vi può essere dispersione dovuta a correnti, consumo negli strati più superficiali da parte della minutaglia e alcuni pesci possono essere portati a sollevarsi per intercettare prima il nutrimento che scende lentamente (effetto colonna). Il rischio è dunque di pescare con l’esca isolata, il che ovviamente non è buona cosa.
Conviene così valutare se sia opportuno affidarsi a piccole bocce di pastura come ad un incollaggio leggero dei bigattini con arabica o destrina in modo da portare sul fondo meglio e più rapidamente il richiamo.
Come devo calcolare a quanti metri sto pescando.…?cioè lo stopper in gomma che metto prima del galleggiante e quindi nella lenza madre come funziona.…se per esempio ho una canna da 4.20 e lo posizioni proprio vicino al mulinello a quanti metri pesco?
Ciao Simone, gli stopper in gomma non passano attraverso gli anelli della canna quindi si usano esclusivamente nelle montature fisse (tralascio le “parzialmente scorrevoli” perché non voglio complicarti il discorso). La montatura fissa ha una profondità massima pari alla lunghezza della canna meno un metro (che ti serve per lanciare e gestire il pesce nelle ultime fasi).
Quindi: se hai una canna da 14 piedi (4,20 metri) e usi una montatura fissa con stopper in gomma, quello a monte (che fissa la profondità di pesca) lo puoi mettere al massimo a 3,2 metri dall’amo. In questo caso rimane “fuori dalla canna” e non arriverà mai a scorrere attraverso e gli anelli e men che meno si posizionerà in prossimità del mulinello.
Se vuoi pescare ad una profondità superiore non devi usare lo stopper di gomma a monte, ma il nodo di cotone. Il nodo passa facilmente attraverso gli anelli della canna e può arrivare fino al mulinello ma anche all’interno della bobina senza creare problemi nel lancio e nel recupero. In questo caso la profondità di pesca corrisponde (in metri) alla distanza tra nodo di cotone e amo, indipendentemente da quanto sia lunga la canna.
Spero di esserti stato d’aiuto.
Franco