Non c’è tecnica in cui si possa prescindere dal conoscere le caratteristiche della zona di pesca e dello spazio in cui andremo ad operare. Ignorare queste informazioni sarebbe in pratica come pescare a casaccio. Ogni disciplina ha i suoi metodi, più o meno precisi, cui va aggiunto il contributo dell’osservazione e dell’esperienza. Nella pesca al colpo la misurazione del fondale è parte integrante dell’azione di pesca, azione che si può svolgere a tre livelli:
- Sollevati dal fondo: in inglese under-depth (a profondità inferiore).
- A sfiorare/toccare il fondo: in inglese dead-depth (esattamente sul fondo).
- Appoggiati sul fondo: in inglese over-depth (a profondità superiore).
Conoscere con precisione la profondità della zona di pesca nei vari punti (intorno a dove lavora la lenza) consente inoltre di individuare rialzamenti e buche che possono rappresentare punti dove pastura e pesci tendono a concentrarsi. Talvolta, benché sia più difficoltoso rispetto al legering, si possono ottenere informazioni anche sulle caratteristiche del fondale, se questo sia ad esempio prevalentemente sabbioso o ciottoloso.
Sonde e principali tipologie
Esistono molti tipi di sonde e nella maggior parte dei casi la misurazione si fa a livello dell’amo. Talvolta quando è previsto un certo appoggio (es. pesca con il terminale sdraiato sul fondo) c’è chi preferisce sondare sul primo o secondo pallino ma anche in questo caso si potrebbe comunque sondare sull’amo e poi alzare il galleggiante (dare più fondo) di una misura pari alla distanza tra amo e primo o secondo pallino. Ma così non è meno preciso? Non ci sono a mio parere differenze particolarmente significative perché a meno di non pescare assolutamente fermi in un punto (forse è possibile con la roubasienne ma non con la bolognese) il fondale non è mai perfettamente regolare e l’appoggio sarà sempre variabile. Se poi c’è corrente, come nella pesca a trattenuta bloccata, anche pescando con la lenza stoppata il terminale sarà soggetto a forze incostanti per la natura stessa della corrente che nel tratto di foce ha dei picchi (su e giù). Ma di questo avremo modo di parlare più avanti.
Dunque ci sono sonde tipicamente da amo e sonde che si possono applicare ovunque sulla lenza (un classico sono quelle a molletta). L’uso di una o dell’altra sonda è questione di preferenza. Infine ci sono sonde “commerciali” e sonde che potete costruire a partire da materiali di uso comune. Tra quest’ultime forse la più pratica in assoluto è quella realizzata con un piombo scorrevole al cui interno si fa passare un’asola elastica (power/feeder gum o elastico da roubasienne) di spessore tale da non far scivolare via il piombo.
Quattro tipi di sonda: sonda neoprene, sonda a molla, sonda a elastico, pallino inglese SSG.
Misurazione del fondo
Quando si parla di misurazione la sonda chiaramente si applica sull’amo. Il principio è quanto mai banale: la sonda ha un peso di molto superiore alla portata del galleggiante e finché la distanza tra amo e galleggiante è inferiore alla profondità della zona di pesca il galleggiante affonda. Si va dunque per tentativi: si aumenta il fondo, cioè si alza il galleggiante, finché questo non smette di affondare ed inizia a rendersi visibile l’antenna. Cosa accade se alziamo troppo? Qui bisogna ragionare su un fatto: il terminale è privo di piombo e non influisce sulla taratura del galleggiante. Potremmo così aver alzato e non rendercene conto in quanto la spallinata (responsabile della taratura) è sopra e il terminale poggia sul fondale. Conviene dunque misurare leggermente under-depth, cioè fa affiorare il galleggiante un po’ meno del normale. Ciò significa che quando andiamo a rimuovere la sonda l’amo risulterà sollevato di poco dal fondo e potremo regolare finemente la differenza in un secondo momento, se lo desideriamo, o anche lasciare tutto com’è in quanto il fondale, come detto prima, non è mai regolare.
Il pallino di piombo schiacciato sull’amo (di solito un SSG pari a 1.6 g) è un metodo che si utilizza nella pesca all’inglese ma in certe situazioni può risultare utile anche con la bolognese. Di solito nella pesca in punta di canna o a distanza molto corta si utilizzano gli altri tipi di sonda che sono abbastanza pesanti. Il motivo è che tanto più una sonda è pesante tanto più scende rapidamente e meno subisce l’influenza di correnti e turbolenze. Parliamo di pesi che possono essere di dieci, venti o anche trenta grammi (dipende dal galleggiante e dalla corrente). Questi pesi vanno bene se si pesca in punta di canna o poco più distanti ma oltre un certo limite creano un problema di lanciabilità molto serio. Nella pesca all’inglese, dove spesso si opera a distanza, queste sonde dal peso generoso non vengono infatti utilizzate e si preferisce sovratarare il galleggiante con un piccolo peso applicato direttamente sull’amo (tipicamente un SSG). Dunque si lancia, si attende che il galleggiante affondi, si recupera, si alza il galleggiante (si aumenta il fondo) e si rilancia. Si procede in questo modo finché non inizia a rendersi visibile la sommità dell’antenna, il che significa che siamo molto prossimi alla profondità giusta.
Altre informazioni
Sui fondali irregolari la profondità in un punto può essere diversa da quella presente in una zona anche molto vicina. Una volta misurata la profondità, prima di togliere la sonda è fondamentale verificare se intorno siamo circa allo stesso livello, se sono presenti avvallamenti (buche) importanti, nel qual caso il galleggiante affonda, oppure se sono presenti rilievi, nel qual caso esce dall’acqua una porzione maggiore di antenna.
Queste operazioni richiedono un po’ di tempo ma con l’esperienza si riesce a velocizzare un po’, anche se non di molto. Si tratta di tempo che può apparire come inutilmente sottratto all’azione di pesca vera e propria tuttavia non è così: è un tempo che è parte fondamentale dell’azione di pesca.
Come faccio a tarare il fondo quando voglio pescare a distanza , esempio a 20 metri dalla spiaggia
Dipende essenzialmente dalla tecnica di pesca. Come ho scritto, in generale le sonde a clip, elastico e neoprene si utilizzano pescando in punta di canna o a distanza molto corta e quindi le sconsiglio se si prevedono lanci lunghi. Pescando a 20 metri si va in sovrataratura del galleggiante, applicando cioè in lenza più peso in modo che se l’altezza settata è inferiore alla profondità il galleggiante affonda. Dove e come applicare questo peso di sovrataratura dipende dalla tecnica di pesca: inglese, bolognese, galleggiante fisso o scorrevole.
Può cioè essere sufficiente un pallino schiacciato sull’amo come dover ricorrere ad un bulk in lenza. In ogni caso consiglio i pallini inglesi molto morbidi e facilmente removibili.
Grazie per la risposta , sto cominciando a pescare bolognese e inglese
Buon percorso! Per qualsiasi dubbio siamo qui 👍