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Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

La treccia antitangle (antigroviglio)

Tem­po di let­tu­ra: 6 minu­ti

La trec­cia anti­tan­gle (anti­gro­vi­glio) è un clas­si­co in mol­te disci­pli­ne di pesca sia a fon­do che al col­po. In alcu­ni casi vie­ne rea­liz­za­ta diret­ta­men­te sul­la len­za madre (es. nel fee­der con mon­ta­tu­ra run­ning rig) in altri si con­fi­gu­ra come un vero e pro­prio set­to­re a sé stan­te (es. nel­la pesca all’in­gle­se). Si trat­ta sostan­zial­men­te di una bril­la­tu­ra (twi­sted loop) all’in­ter­no del­la qua­le ven­go­no inclu­si dei con­net­to­ri (girel­le, sgan­ci rapi­di, micro­gan­ci). In que­sto arti­co­lo vedre­mo come rea­liz­zar­la e con qua­li mate­ria­li.

La brillatura “diretta”

Par­lia­mo di bril­la­tu­ra diret­ta quan­do que­sta vie­ne rea­liz­za­ta sul­la len­za madre e ne rap­pre­sen­ta dun­que la sua con­ti­nua­zio­ne. Il caso for­se più emble­ma­ti­co è nel­la costru­zio­ne del run­ning rig con bril­la­tu­ra, una del­le mon­ta­tu­re più uti­liz­za­te nel­la pesca a lege­ring e fee­der.

Fasi prin­ci­pa­li del­la rea­liz­za­zio­ne del run­ning rig con bril­la­tu­ra.

running rig con brillatura
running rig con brillatura
running rig con brillatura
running rig con brillatura
running rig con brillatura
Running Rig

Per rea­liz­za­re que­sta mon­ta­tu­ra pro­ce­dia­mo come segue:

  1. Inse­ria­mo una girel­la con moschet­to­ne sul­la len­za madre.
  2. Inse­ria­mo due stop­per in gom­ma.
  3. Bril­lia­mo la len­za madre per una lun­ghez­za varia­bi­le (a secon­da di quan­to voglia­mo lun­ga la trec­cia anti­tan­gle).
  4. Chiu­dia­mo la bril­la­tu­ra con un nodo a otto a dop­pia spi­ra (leg­ger­men­te più gran­de, una vol­ta ser­ra­to, del clas­si­co nodo a otto).
  5. Por­tia­mo gli stop­per di gom­ma in bat­tu­ta sul nodo.

In que­sto caso la trec­cia anti­tan­gle ter­mi­na con un’a­so­la. La con­nes­sio­ne al ter­mi­na­le può avve­ni­re diret­ta­men­te (loop to loop) o tra­mi­te un micro­gan­cio.

Micro­gan­cio appli­ca­to all’a­so­la del­la bril­la­tu­ra.

microgancio

Il micro­gan­cio è un otti­mo con­net­to­re di cui si par­la poco. È mol­to leg­ge­ro e lo si può appli­ca­re e rimuo­ve­re in qual­sia­si momen­to, inol­tre evi­ta la stroz­za­tu­ra tipi­ca del col­le­ga­men­to aso­la sola. Se tut­ta­via si desi­de­ra inse­ri­re nel­la trec­cia uno sgan­cio rapi­do (quick chan­ge swi­vel) o una comu­ne girel­la basta inclu­der­la nel­l’a­so­la pri­ma di ini­zia­re a bril­la­re il filo.

Alter­na­ti­va al micro­gan­cio: sgan­cio rapi­do inclu­so nel­l’a­so­la del­la bril­la­tu­ra.

sgancio rapido

Gli sgan­ci rapi­di sono del­le par­ti­co­la­ri girel­le e quin­di pre­sen­ta­no, rispet­to al micro­gan­cio, pos­si­bi­li­tà di rota­zio­ne; pesa­no leg­ger­men­te di più ed essen­do inclu­si nel­l’a­so­la non sono remo­vi­bi­li. La scel­ta del­la moda­li­tà di con­nes­sio­ne al ter­mi­na­le dipen­de dal­le esi­gen­ze del pesca­to­re.

Il settore a sé stante

Una trec­cia anti­tan­gle può rap­pre­sen­ta­re un vero e pro­prio set­to­re a sé stan­te che vie­ne con­nes­so con un capo (testa, a mon­te) alla len­za madre e l’al­tro (coda, a val­le) al ter­mi­na­le. Qui il caso più emble­ma­ti­co è rap­pre­sen­ta­to dal­la trec­cia che uti­liz­zia­mo tal­vol­ta nel­la pesca all’in­gle­se. Esi­sto­no tan­ti modi per rea­liz­zar­la ma ve li rispar­mie­rò pun­tan­do all’e­stre­ma sem­pli­ci­tà per poi even­tual­men­te pre­sen­tar­ne altre in ambi­ti spe­ci­fi­ci.
Per la trec­cia in Nylon uti­liz­zia­mo un mono da 0.35 mm ed un pic­co­lo seg­men­to di tubo ter­mo­re­strin­gen­te da 1 mm. Andre­mo a rea­liz­za­re due bril­la­tu­re adia­cen­ti, una mol­to cor­ta ed una lun­ga qua­si quan­to tut­ta le trec­cia. La fina­li­tà è ave­re una trec­cia che ter­mi­na ai due capi con due aso­le iden­ti­che. Ricor­do che alle due aso­le pos­so­no esse­re appli­ca­ti, come visto pri­ma, dei micro­gan­ci oppu­re vi si può inclu­de­re qual­sia­si con­net­to­re ad anel­lo (micro­gi­rel­la, sgan­cio rapi­do, ecc.).

Fasi prin­ci­pa­li del­la rea­liz­za­zio­ne del­la trec­cia di nylon.

treccia antitangle
treccia antitangle
treccia antitangle
treccia antitangle
treccia antitangle
treccia antitangle

Per rea­liz­za­re que­sta trec­cia pro­ce­dia­mo come segue:

  1. Ad un capo del nylon del­lo 0.35 rea­liz­zia­mo una bril­la­tu­ra di 3 cm che chiu­dia­mo con un nodo a otto.
  2. Bril­lia­mo l’al­tro capo fino a supe­ra­re il nodo a otto del­la pre­ce­den­te bril­la­tu­ra.
  3. Chiu­dia­mo con un nuo­vo nodo a otto cir­ca 1 cm sot­to il pre­ce­den­te (le due bril­la­tu­re, una vol­ta chiu­se risul­ta­no dun­que sepa­ra­te da 1 cm di mono­fi­lo sin­go­lo, non bril­la­to).
  4. Uti­liz­zan­do un ago da inne­sco unci­na­to fac­cia­mo pas­sa­re un seg­men­to di ter­mo­re­strin­gen­te da 1mm sul­la trec­cia fino a copri­re i due nodi a otto ed il seg­men­to di mono che li sepa­ra.
  5. Con una pisto­la ter­mi­ca (ad aria cal­da) scal­dia­mo il ter­mo­re­strin­gen­te fino a far­lo ade­ri­re alla trec­cia e ai nodi.

Otte­nia­mo così una trec­cia per­fet­ta, rigi­da, sen­za pun­ti di appi­glio. Il capo a mon­te, in qual­sia­si mon­ta­tu­ra ven­ga uti­liz­za­ta è quel­lo dota­to di guai­na. Su que­ste trec­ce c’è chi appli­ca del cia­noa­cri­la­to (su tut­ta la loro lun­ghez­za) per aumen­tar­ne la rigi­di­tà. Soli­ta­men­te non lo fac­cio ma è un’op­zio­ne che pote­te pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne.

Trec­cia di nylon usa­ta come set­to­re anti­tan­gle nel­l’­He­li Rig.

treccia antitangle
treccia antitangle

La trec­cia in power/feeder gum è simi­le alla pre­ce­den­te ma ha anche fun­zio­ne di set­to­re ammor­tiz­zan­te. Si uti­liz­za un feeder/power gum che abbia un lib­brag­gio (cari­co di rot­tu­ra in lib­bre) supe­rio­re a quel­lo del ter­mi­na­le ma infe­rio­re a quel­lo del­la len­za madre. È da pren­de­re in con­si­de­ra­zio­ne in par­ti­co­la­ri con­te­sti e in gene­re quan­do si usa­no ter­mi­na­li mol­to sot­ti­li e dal cari­co di rot­tu­ra di mol­to infe­rio­re a quel­lo del­la len­za madre e la fun­zio­ne ammor­tiz­zan­te risul­ta ovvia­men­te uti­le a non far gra­va­re trop­po sul fina­le la ten­sio­ne duran­te il recu­pe­ro del pesce.

Fee­der gum Dren­nan.

treccia powergum

Oltre che nel­la pesca all’in­gle­se le trec­ce in feeder/power gum si appli­ca­no anche alla pesca a fon­do ma il mio con­si­glio è di inse­rir­le in mon­ta­tu­ra solo quan­do stret­ta­men­te neces­sa­rie. Il siste­ma pescan­te (can­na, muli­nel­lo, len­za madre e ter­mi­na­le) deve sem­pre esse­re in per­fet­to equi­li­brio ela­sti­co, il che signi­fi­ca che la ten­sio­ne deve poter­si distri­bui­re in manie­ra pro­gres­si­va lun­go tut­to il siste­ma. Quan­do è così non sono neces­sa­ri siste­mi ammor­tiz­zan­ti sup­ple­men­ta­ri. Il pro­ble­ma si pone quan­do que­sta ela­sti­ci­tà non è pro­gres­si­va e si veri­fi­ca un sal­to bru­sco.
Met­tia­mo ad esem­pio il caso che per ragio­ni di distan­za si deb­ba­no uti­liz­za­re can­ne un po’ più per­for­man­ti in ter­mi­ni di lan­cio e len­ze madri più gene­ro­se men­tre per il tipo di approc­cio sia comun­que neces­sa­rio ave­re in mon­ta­tu­ra ter­mi­na­li par­ti­co­lar­men­te sot­ti­li. Que­sta situa­zio­ne è più fre­quen­te nel­la pesca all’in­gle­se rispet­to a quel­la a fon­do e se la dif­fe­ren­za in ela­sti­ci­tà e cari­co di rot­tu­ra tra len­za madre e ter­mi­na­le è ele­va­ta potreb­be­ro insor­ge­re pro­ble­mi che la can­na e il muli­nel­lo (inten­den­do con que­sto la fri­zio­ne) non rie­sco­no a risol­ve­re nel­l’im­me­dia­to. Qui ave­re un set­to­re ela­sti­co sup­ple­men­ta­re può aiu­ta­re mol­to nel tene­re a bada fughe improv­vi­se e vio­len­te di pesci di una cer­ta taglia, spe­cial­men­te in mare.

Fasi prin­ci­pa­li del­la rea­liz­za­zio­ne del­la trec­cia in feeder/power gum.

treccia powergum
treccia powergum
treccia powergum
treccia powergum
treccia powergum
treccia powergum

Per rea­liz­za­re que­sta trec­cia pro­ce­dia­mo come segue:

  1. Dopo aver dop­pia­to il feeder/power gum per tut­ta la sua lun­ghez­za rea­liz­zia­mo un’a­so­la ed ini­zia­mo a bril­la­re.
  2. A cir­ca metà bril­la­tu­ra inse­ria­mo una girel­la in uno dei capi libe­ri e con­ti­nuia­mo a bril­la­re sopra in modo che la girel­la riman­ga inclu­sa nel­la trec­cia.
  3. Al ter­mi­ne del­l’in­te­ra bril­la­tu­ra chiu­dia­mo la trec­cia con un nodo a 8 ben ser­ra­to (con­si­glio una pic­co­la goc­cia di cia­noa­cri­la­to sul nodo).
  4. Por­tia­mo la girel­la inclu­sa nel­la trec­cia in bat­tu­ta sul nodo.
  5. Con un ago da inne­sco fac­cia­mo scor­re­re sul­la trec­cia un pic­co­lo tubet­to in sili­co­ne e lo appli­chia­mo sul nodo e sul pri­mo anel­lo del­la girel­la (ser­ve ad irri­gi­di­re la con­nes­sio­ne ed eli­mi­na­re pun­ti di appi­glio).
  6. All’a­so­la del­la bril­la­tu­ra, dal­l’al­tro capo, inse­ria­mo un micro­gan­cio (se vole­te un altro con­net­to­re ricor­da­te­vi di inclu­der­lo nel­l’a­so­la all’i­ni­zio).

Otte­nia­mo così una trec­cia ela­sti­ca con due con­net­to­ri: girel­la a mon­te e micro­gan­cio (o altro con­net­to­re) a val­le per il ter­mi­na­le. Più avan­ti par­le­re­mo di approc­ci e mon­ta­tu­re che pre­ve­do­no la pre­sen­za di trec­ce e ammor­tiz­za­to­ri; per ades­so è fon­da­men­ta­le sape­re di che si trat­ta e come costruir­li.

Le trec­ce si con­ser­va­no in tubo rigi­do così da evi­ta­re che pos­sa­no pie­gar­si.

treccia antitangle

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